Roma – “Il nostro modello di gestione dell’emergenza – a differenza di altri Paesi – non ha situazioni di disagio come i campi di Idomeni o di Calais”. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, risponde così, in una sua e-news, alla recente critica di Bruxelles sull’accoglienza dei migranti. Per il premier, di fronte alla “grande crisi umanitaria” nel Mediterraneo “l’Italia c’è, con i suoi valori e con la sua forza”, e sta “aspettando che anche il resto di Europa si renda conto fino in fondo dell’importanza politica e umana di questa sfida”.
Il premier registra che “finalmente qualcosa si muove e l’Unione europea pare intenzionata a scommettere davvero sul Migration compact”, la proposta italiana per una gestione comune del fenomeno migratorio, anche attraverso accordi di cooperazione con i Paesi di origine e transito dei flussi. Poi si scaglia contro l’atteggiamento “meschino” di chi “usa, sui media e non solo, parole come: sistema al collasso, emergenza, invasione”. I numeri “sono più o meno – a seconda delle settimane – gli stessi degli ultimi due anni”, sostiene il capo dell’esecutivo, nonostante l’aumento di sbarchi degli ultimi giorni.
Sono numeri che “nella percezione mediatica sembrano molto più grandi”, secondo Renzi, il quale però ammonisce: “Non sono solo numeri. Ma sono bambini che muoiono nelle stive. Mamme che accettano di rischiare la vita e farla rischiare ai propri figli, tale e tanta è la loro disperazione”. Per questo assicura che l’Italia continuerà a salvare vite in mare e a insistere perché l’Europa accolga le proposte italiane e intervenga soprattutto in Africa, con “la cooperazione internazionale e un diverso modello di aiuti allo sviluppo”. Una proposta su cui i 28 sono abbastanza d’accordo, salvo dover trovare un’intesa su come trovare i soldi necessari.