Bruxelles – Grazie all’approvazione del nuovo regolamento che garantisce lo status di rifugiati ai siriani in Turchia “c’è un livello di protezione sufficiente, equivalente a quella prevista dalla convenzione di Ginevra”, e quindi “crediamo che anche la protezione garantita ai cittadini non siriani sia equivalente a quella prevista da Ginevra”. Il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, ha risposto con queste parole alle domande dei giornalisti sulle conseguenze sull’accordo tra Bruxelles e Ankara del 18 marzo della decisione di una Corte dell’isola di Lesbo, in Grecia, che si è rifiutata di rispedire un migrante siriano in Turchia in quanto “Paese terzo non sicuro”.
Sull’accordo “siamo stati chiari sul fatto che tutte le persone prima di essere rimandare sarebbero state ascoltate (dalle autorità responsabili delle domande d’asilo, ndr) seguendo le leggi internazionali”, secondo il principio che “tutte le domande devono essere esaminate caso per caso senza ritorni automatici, ed è quello che sta accadendo”, ha spiegato Schinas, secondo cui quello della Corte di Lesbo non è quindi un precedente che potrebbe mettere in pericolo l’accordo del 18 marzo scorso tra Europa e Turchia sui migranti.
Fino ad oggi la Commissione per l’asilo di Lesbo ha esaminato 174 richieste presentate da cittadini siriani, concedendo asilo a 100 di loro. Quanti hanno visto respinta la propria richiesta hanno presentato appello.