Bruxelles – A causa de picchi nel numero di arrivi nel corso degli ultimi giorni “è diventato chiaro che la capacità disponibile negli hotspot italiani non sarà sufficiente per i mesi estivi”. È l’avvertimento contenuto nell’ultima relazione della Commissione europea sui progressi compiuti per quanto riguarda i meccanismi di ricollocazione e di reinsediamento d’emergenza. Di conseguenza, “l’Italia ha identificato ulteriori postazioni” e “dato che un gran numero di sbarchi si svolgono al di fuori delle attuali aree coperte, le autorità italiane dovrebbero accelerare la creazione di hotspot mobili”, chiede l’esecutivo comunitario. A questo fine, spiega il documento “le autorità italiane stanno discutendo con Frontex la messa in opera di alcune installazioni nei porti interessati”.
Il report, che prendeva in considerazione la situazione dei ricollocamenti dall’Italia e dalla Grecia evidenzia progressi che “restano insoddisfacenti” nonostante “segni di maggiore preparazione per le azioni future”. Per l’esecutivo “sforzi maggiori in materia di ricollocazione sono sempre più urgenti”.
“Non possiamo considerarci soddisfatti dei risultati ottenuti finora. Occorre fare di più, e velocemente. Dobbiamo reagire velocemente all’urgente situazione umanitaria in Grecia e impedire qualsiasi deterioramento della situazione in Italia”, ha chiesto il commissario all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos.
Il quadro dipinto dal report è tutt’altro che rassicurante. Se l’obiettivo era di ricollocare almeno 20mila persone entro metà maggio (e in totale 160mila entro settembre 2017) al momento sono solo 1.500 i richiedenti trasferiti dalla Grecia e dall’Italia. Va meglio invece per quanto riguarda i reinsediamenti di rifugiati provenienti direttamente dai Paesi terzi. Dell’obiettivo fissato di 22.504, sono state trasferite 6.321 persone verso 16 Stati. A rilento, ma comunque in atto, anche i reinsediamenti dalla Turchia previsti dal piano d’azione comune con l’Ue. Dal 4 aprile sono stati trasferiti 177 siriani. La Svezia ne ha ricevuto il numero più alto (55), seguita dalla Germania (54), dai Paesi Bassi (52), dalla Finlandia (11) e dalla Lituania (5). Altre 723 richieste sono già state accettate e i richiedenti stanno aspettando di essere trasferiti verso 7 diversi Stati membri dell’Ue.