Bruxelles – Si apre un nuovo capitolo dello scandalo “Luxleaks”. La procura del Lussemburgo ha chiesto 18 mesi di carcere per Antoine Deltour e Raphael Halet, i responsabili della fuga di notizie, e una multa per il giornalista Edouard Perrin che le rese pubbliche nel 2014. Gli ex dipendenti della PwC (Price Waterhouse Coopers) avevano fatto avere al giornalista migliaia di documenti della società che dimostravano come oltre 300 multinazionali (tra cui Apple, Ikea e Pepsi) si erano servite degli sgravi fiscali concessi dal Lussemburgo.
Per il viceprocuratore David Lentz “Deltour e Halet non hanno fatto rivelazioni di vero interesse pubblico e Perrin ha violato la legge”. Lentz, nella sua requisitoria, ha riconosciuto alcune “pratiche dubbie” della PwC, ma ha sottolineato come i responsabili debbano essere giudicati con un processo, anche se la circostanza “è sgradevole”. I capi di imputazione per i due informatori all’origine dei Luxleaks sono furto di documenti, rivelazione di segreti aziendali e violazione del segreto professionale. Per questi reati nel Lussemburgo si rischiano fino a dieci anni di carcere. Ma il viceprocuratore ha chiesto solo 18 mesi di reclusione e non sarebbe contrario a un’eventuale sospensione della pena, se il giudice scegliesse questa opzione. La sentenza è attesa per metà giugno.
In aula i due informatori hanno difeso le loro scelte. Deltour ha detto di essere fiero di aver fatto emergere una questione così importante, mentre Halet ha spiegato di aver deciso di far uscire i documenti dalla società dopo essere rimasto scioccato dagli sconti fiscali che la PwC applicava alle multinazionali coinvolte.
Per Deltour è arrivato anche il supporto di Edward Snowden, la mente delle rivelazioni che resero pubblici i programmi dell’agenzia americana di sorveglianza informatica Nsa all’estero. Il messaggio di sostegno è arrivato all’informatore di LuxLeaks attraverso il suo avvocato che in aula ha detto: “Antoine, Edward Snowden ti augura buona fortuna”.