Bruxelles – Enda Kenny è di nuovo premier irlandese e la sua rielezione segna un record: è la prima volta nella storia che un capo di governo viene riconfermato in un Paese reduce da un salvataggio internazionale, quello da 67,5 miliardi in tre anni concessi, da fine 2010, all’Irlanda da Ue e Fmi in cambio di misure di austerità. Kenny, leader del partito di centrodestra Fine Gael, ha ottenuto la fiducia dal parlamento irlandese, lo scorso 6 maggio, con 59 voti favorevoli su 158, e 49 contrari.
Quello del primo ministro però, non si può definire un vero e proprio trionfo. È dallo scorso febbraio che l’Irlanda si trovava in una condizione di stallo al governo. Le elezioni avevano visto un crollo della fiducia nel Fine Gael che era rimasto sì il primo patito, ma con appena il 24,8% dei voti a cui si era sommato il 7,1% degli alleati Laburisti. I sacrifici chiesti agli irlandesi per arrivare alla ripresa economica non avevano premiato Kenny nonostante l’economia irlandese fosse stata quella in maggiore crescita nell’Eurozona nel 2015.
Da subito, l’unica possibilità per governare si era presentata nell’alleanza con gli avversari storici del Fianna Fail di Michael Martin, arrivati secondi alle elezioni, con il 21% dei voti. I due partiti sono ideologicamente molto vicini, ma una rivalità li divide dal tempo della lotta dell’Irlanda per l’indipendenza dalla Gran Bretagna. Il Fianna Fail, dopo settimane di trattative, si è impegnato a sostenere Kenny ma ad alcune condizioni, come nuovi investimenti pubblici, la costruzione di case popolari e la sospensione della tassa sull’acqua, molto impopolare tra gli irlandesi. Il governo quindi c’è, ma resta di minoranza e basato su accordi fra due fazioni che non hanno mai dialogato prima. La stabilità politica irlandese dunque vacilla.
Intanto, da Bruxelles, sono arrivate le congratulazioni dal Presidente della Commissione europa Jean-Claude Junker a Enda Kenny per il suo nuovo incarico. Per Junker è un bene che un leader del calibro e dell’esperienza di Kenny torni in Europa. La grande ripresa economica dell’Irlanda e la sua sana democrazia sono, per Junker, “incoraggianti”. “E’ un bene che un leader del tuo calibro e della tua esperienza torni al Consiglio europeo”, si è congratulato anche il presidente Donald Tusk.