Bruxelles – Chi potrebbe conoscere le norme del mercato europeo meglio della persona che fino a poco tempo fa si occupava di far rispettare quelle stesse norme (e che tra l’altro ai suoi tempi ci ha dato un bel sostegno pubblico)? La domanda devono essersela posta ai piani alti della sede di Uber, e la risposta è stata “nessuno”. Il colosso statunitense del car-sharing ha infatti assunto l’ex commissaria Ue per la Concorrenza (2004-2010) e per l’Agenda digitale (2010-2014), Neelie Kroes, come membro del comitato di consulenza sulle politiche pubbliche.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Afp, il comitato dovrebbe riunirsi un paio di volte l’anno per analizzare questioni legate alla regolamentazione, alle politiche pubbliche e all’immagine dell’azienda. Il primo incontro del 2016 si è svolto settimana scorsa e, come dichiarato dalla stessa multinazionale, ci sono state “vivaci discussioni su ogni aspetto del nostro (di Uber, ndr) business, sulle sfide uniche e sulle opportunità che Uber affronta in tutto il mondo”. “Stiamo già beneficiando molto della saggezza e dell’esperienza dei membri del nostro board”, ha scritto David Plouffe, Chief Advisor e membro del board dei direttori di Uber.
La decisione di assumere Kroes non ha mancato di riaprire l’annoso problema delle “porte girevoli” delle istituzioni europee. Cioè l’ingaggio di ex commissari (o ex funzionari Ue di primo piano) da parte di aziende private che operano negli stessi settori dei quali gli ex commissari si occupavano quando lavoravano al Berlaymont. Tecnicamente, l’ingaggio di Kroes non ha nulla di illegale, essendo trascorsi 18 mesi da quando la politica olandese ha lasciato Bruxelles, così come richiesto dalla normativa vigente. Autorevoli testate come il Financial Times, però, hanno sottolineato come ciò non sia sufficiente per garantire la completa trasparenza del nuovo incarico di Kroes, della quale non si conosce bene né la funzione né lo stipendio.
L’ex commissaria europea diventata celebre per la sua dura battaglia contro il monopolio di Microsoft in Europa, nel 2014 si era schierata apertamente a favore di Uber quando la giustizia belga aveva intimato la cessazione del servizio UberPop. Si era detta “scandalizzata” per una decisione che “protegge un cartello di taxi”.
Insieme a Kroes, fanno parte del nuovo comitato di consulenza sulle politiche pubbliche di Uber anche altre figure politiche di primo piano a livello mondiale, come l’ex segretario ai Trasporti degli Stati Uniti Ray Lahood, l’ex presidente dell’Antitrust australiano Allan Fels, e l’ex primo ministro del Peru Roberto Danino.