Con la Palestina, dice “è il momento di aprire i negoziati”. Primo discorso di un presidente israeliano all’Aula: “La comunità internazionale sostenga una forza armata di caschi blu arabi”
Per “fermare il massacro” in Siria serve l’intervento della Lega Araba. A chiederlo è il presidente israeliano Shimon Peres, che questa mattina ha parlato, nel corso di una seduta solenne, ai deputati del Parlamento Europeo, riuniti in sessione plenaria a Strasburgo. Nel suo storico discorso, il primo di un capo di stato israeliano davanti all’assemblea, Peres ha sostenuto che la Lega Araba “potrebbe e dovrebbe formare un governo provvisorio in Siria” per fermare il bagno di sangue e fare sì che il Paese non cada a pezzi. “Le Nazioni Unite – ha chiesto il presidente israeliano – dovrebbero sostenere la Lega Araba a costituire una forza armata di caschi blu arabi”.
Secondo Peres la comunità internazionale “non può restare a guardare mentre un vero massacro viene portato avanti dal presidente siriano contro il suo stesso popolo: la sua gente, i suoi bambini. È qualcosa – ha detto – che spezza i nostri cuori”. Il presidente siriano Bashar al-Assad, ha aggiunto Peres, è una minaccia non solo per l’intera regione ma anche per l’Europa perché possiede armi chimiche. La soluzione, però, non può giungere da un intervento diretto delle forze occidentali che “sarebbe percepito come un’interferenza straniera”. Da qui la richiesta di appoggio ad un intervento arabo.
Nel corso del suo intervento, accolto con una standing ovation dei membri del Parlamento, Peres è tornato anche a parlare del pericolo Iran, “il più grande per la pace nel mondo oggi”. Contro questa “dittatura ammantata di una veste religiosa”, che “ha sviluppato un appetito imperialistico impossibile” e sta “costruendo armi nucleari” il presidente israeliano ha chiesto “che si levi una voce chiara”, anche in vista delle prossime elezioni: “non bisognerebbe permettere di falsificare i risultati – ha detto Peres – bisogna dimostrare a quel popolo che il mondo non gli ha voltato le spalle”.
Poi di nuovo la richiesta, formulata anche pochi giorni fa a Bruxelles davanti al presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, di includere Hezbollah nella lista nera dei terroristi. “Parlamentari mi appello a voi – ha insistito Peres – chiamate il terrorismo terrorismo”.
Tra i “partner per la pace”, invece, Mahmoud Abbas, il presidente dell’Autorità nazionale palestinese che ha dimostrato di “condannare il terrore”. Secondo il presidente israeliano “è giunto il momento di aprire i negoziati con i Palestinesi”. Per raggiungere la pace nella regione “l’unica opzione” è la soluzione a due Stati: “Non è solo un parere personale – ha detto Peres – ma il cuore della realtà attuale”.
Letizia Pascale
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