Il Presidente della Commissione alla vigilia del Consiglio europeo: “All’incontro fornirò le proposte legali che permetteranno all’Iniziativa contro la disoccupazione di essere operativa a breve”
Dopo Herman Van Rompuy è la volta di Josè Manuel Barroso. Dopo la lettera inviata ai Paesi membri dal Presidente del Consiglio europeo, anche quello della Commissione ha voluto scrivere ai Ventisette alla vigilia del vertice dei capi di Stato e di governo, per informare sin da ora su cosa richiamerà l’attenzione: crescita e occupazione. Non è la prima volta che questi termini vengono usati a Bruxelles, anzi sono ormai un vero e proprio “leit-motive” che contraddistingue l’agenda comunitaria da mesi. Ma stavolta è diverso.
“Nella mia breve presentazione al Consiglio europeo – anticipa Barroso – mi soffermerò sulle sfide di competitività e disoccupazione giovanile”. Ai partecipanti probabilmente, a leggere la lettera, presenterà un documento per rendere operativo il fondo da 6 miliardi di euro per i giovani individuato a febbraio nel corso del negoziato sul prossimo budget pluriennale dell’Ue. “Prima dell’incontro in Consiglio europeo la Commissione avrà pronte sul tavolo le proposte legali che permetteranno all’Iniziativa per l’occupazione giovanile di essere operativa dall’inizio del prossimo periodo di riferimento del nuovo programma finanziario”, ossia il 2014-2020.
La situazione è tale da non poter ostentare ottimismo. “Siamo tutti preoccupati dall’elevato livello di disoccupazione giovanile”, perché a detta di Barroso “ciò dimostra che ancora non siamo fuori dalla crisi”. Ma adesso che l’Iniziativa per l’occupazione giovanile è stata prevista e dotata di risorse, per il presidente della Commissione Ue deve esserci “un nuovo momento di riforme a livello nazionale e regionale che dia speranza ai nostri giovani”.
In secondo luogo occorre che gli stati capiscano che oltre al risanamento dei conti servono anche misure e azioni per rafforzare le economie. “Accrescere la competitività non è un fine a sé stesso ma un mezzo per avere prosperità, è un elemento indispensabile per sostenere crescita e creazione di posti di lavoro”. Per Barroso, in sostanza, è venuto il momento di premere sull’acceleratore. “Ci sono segnali positivi: alcuni squilibri macro-economici sono in fase di correzione e riforme strutturali sono state avviate in diversi Paesi, contribuendo a riequilibrare l’economia dell’Ue, specie nell’Eurozona”. Ma va fatto di più.
Renato Giannetti