Bruxelles – Se invece di un italiano ci fosse un tedesco alla guida della Banca centrale europea “farebbe le stesse cose che stiamo facendo noi adesso”. Si è affidato al quotidiano popolare “Bild” il governatore Mario Draghi per rispondere alle dure critiche che sono state rivolte in Germania alla sua politica monetaria. “Non c’è veramente nessuno al mondo, a parte i media tedeschi, che sia interessato al fatto che io sia italiano. E che differenza ci sarebbe se un non italiano fosse in carica? Nessuna. Lui o lei dovrebbe fare le stesse cose che stiamo facendo noi adesso. Tutte le altre maggiori banche centrali nel mondo stanno facendo lo stesso”, ha affermato Draghi nell’intervista al giornale che riflette la pancia della Germania ed è molto diffuso fra l’opinione pubblica più conservatrice, quella più critica contro di lui.
Gli attacchi più duri erano venuti dal ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, che lo ha addirittura accusato di aver favorito il successo elettorale del partito anti-immigrati e anti-euro AfD alle ultime elezioni regionali. “Una cosa è chiara: la Bce obbedisce alle leggi, non ai politici. Sarebbe anormale se li stesse a sentire”, si è limitato a dire Draghi a riguardo.
Ai tedeschi non piace il fatto che la Banca centrale europea tenga i tassi di interesse bassi, considerando la cosa penalizzante per i loro risparmi. ”Se alzassimo i tassi ora – ha dichiarato il governatore – sarebbe un male per l’economia e scatenerebbe deflazione, disoccupazione e recessione. Gli interessi sui risparmi vengono dalla crescita, quindi è un bene per i risparmiatori che l’inflazione si stabilizzi e la crescita torni a essere più robusta”.
Per Draghi le critiche vanno bene, ma i toni non devono essere alzati troppo altrimenti si rischia di turbare i mercati. La Bce, ha spiegato, lavora in base alle regole e “qualunque percezione sul fatto che la sua indipendenza è sotto attacco può turbare imprese e consumatori. Questi potrebbero rinviare decisioni su investimenti o consumi che sarebbero positivi per crescita e lavoro. E questo potrebbe costringere la Banca centrale a fare di più per garantire la stabilità dei prezzi”. Insomma il rischio è quello di innescare un effetto Boomerang.
Nell’intervista Draghi ha parlato anche di Brexit, augurandosi che il Regno unito resti nell’Ue. “Non posso credere che gli inglesi votino per uscire dall’Unione europea perché siamo più forti insieme”, ha affermato aggiungendo che se i britannici dovessero scegliere la Brexit “perderanno i benefici del mercato unico”.