Bruxelles – Centodieci membri del Parlamento europeo di tutti gli schieramenti politici appartenenti all’Intergruppo parlamentare Biodiversità, Caccia e Ruralità hanno adottato una risoluzione per fermare “gli ingiustificati emendamenti proposti dalla Commissione Europea volti a limitare la legittima acquisizione ed il possesso delle armi da fuoco da parte di cacciatori e tiratori sportivi”.
Gli europarlamentari hanno evidenziato “i temi che necessitano di maggiore attenzione”, come la messa al bando di alcuni tipi di carabine semiautomatiche, i test medici, l’età minima, il limite temporale alla validità della licenza e la vendita on line.
L’Intergruppo è invece soddisfatto per le misure proposte dalla Commissione al fine di aumentare la tracciabilità delle armi da fuoco e lo scambio internazionale di informazioni fra le diverse forze di polizia.
Commentando la risoluzione, l’eurodeputato Karl-Heinz Florenz, presidente dell’Intergruppo Biodiversità, Caccia e Ruralità, ha affermato che “le armi da fuoco registrate possedute da cacciatori e tiratori sportivi non sono mai state il problema. Il vero pericolo è il possesso di armi illegali, che deve essere urgentemente affrontato”.
Molti europarlamentari hanno condiviso il punto di vista di Florenz durante la riunione di ieri della Commissione Imco (Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori) dove hanno accolto gli emendamenti proposti dall’eurodeputata Vicky Ford alla proposta della Commissione Europea considerando la sua relazione “una eccellente base di lavoro per la Commissione Imco in merito alla revisione della Direttiva Armi”.
Secondo Filippo Segato, segretario generale della Face, l’Associazione auropea dei cacciatori, “il lavoro dell’onorevole Ford merita di essere lodato per il suo approccio equilibrato e i contenuti tecnici. In tempi resi agitati e turbolenti dal terrorismo e dalla radicalizzazione, le armi da fuoco divengono un argomento politicamente sfruttabile. Limitazioni ingiustificate all’acquisizione e alla detenzione delle armi da fuoco – continua Segato – equivalgono a una prima vittoria dei terroristi sugli stili di vita e i diritti di 12 milioni di cacciatori e tiratori sportivi europei, che costituiscono uno dei gruppi sociali più controllati e rispettosi delle leggi dell’Unione”.
La risoluzione adottata dai membri dell’intergruppo individua i punti deboli della proposta della Commissione Europea e chiama “tutti i membri del Parlamento europeo a fare in modo che vengano evitate restrizioni laddove non esiste alcuna giustificazione”.
I 110 membri dell’Intergruppo sono anche molto critici su alcuni emendamenti, e rigettano la proposta di mettere al bando alcuni tipi di carabine semiautomatiche in base al loro aspetto, piuttosto che sulle caratteristiche funzionali, posizione condivisa durante la riunione di ieri della Commissione Imco dalla relatrice e dalla maggioranza dei presenti.
Nella risoluzione gli europarlamentari sollecitano la Commissione Europea a sostenere il principio di sussidiarietà in materie riguardanti l’età minima, la periodicità e i test medici e adottare “solo minime regole di base e specifiche tecniche per la custodia delle armi e delle munizioni, lasciando agli Stati membri la facoltà di decidere in merito”.
La vendita on line di armi è un’altra questione caldamente dibattuta. Su questo tema l’intergruppo sollecita la Commissione Europea ad “evitare discriminazioni nei confronti di specifici gruppi di utenti, come cacciatori e tiratori, in merito all’uso legittimo di internet e alle vendite a distanza, chiarendo che debbano esserre comunque soggetti a rigoroso controllo degli Stati membri”.
Come misura per impedire ai criminali di manomettere un’arma da fuoco convertita in modo inappropriato, l’Intergruppo raccomanda l’adozione di norme di conversione comuni, per garantire che le armi da fuoco automatiche vengano convertite in maniera irreversibile. Questa soluzione, spiegano, “consentirebbe di affrontare il problema delle armi da fuoco automatiche convertite in modo improprio che entrano nel mercato dell’Unione Europea e di eliminare alla fonte tutti i problemi legati alla conversione illegale di armi a salve o disattivate”.