Roma – “Le barriere che dividono l’Europa sono una zavorra che ne appesantisce il cammino”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto sulla costruzione della barriera al valico del Brennero da parte del governo austriaco. Da Torino, dove col suo omologo tedesco, Joachim Gauck, ha partecipato alla seconda edizione dell’Italian-german high level dialogue, l’inquilino del Colle ha ringraziato il commissario europeo per le migrazioni, Dimitris Avramopoulos, per la presa di posizione contro l’iniziativa di Vienna.
“Sono lieto – ha dichiarato – che il rappresentante della Commissione, ieri, abbia pronunciato parole chiare su quanto sta avvenendo al Brennero. Tornare indietro da Schengen sarebbe un atto di autolesionismo per tutti”. Contro le minacce, che non provengono solo dall’esterno, secondo il capo dello Stato “non basteranno i muri e le barriere a proteggerci, se l’Europa non farà passi avanti come progetto comune”. Dopo aver “lavorato settant’anni per abbattere i muri che dividevano l’Europa”, ha proseguito, ricostruirne significherebbe creare “diffidenze e tensioni laddove, al contrario, servono coesione e fiducia”.
Riguardo ai migranti, Mattarella ha sottolineato come vadano trovate “soluzioni per chi bussa alle porte” dell’Ue. In questo ambito, ha precisato, registrazione dei migranti, asilo e ricollocazione per i rifugiati, e rimpatri per gli irregolari “si tengono insieme: non può esserci registrazione, per quanto completa e scrupolosa, che possa essere efficace senza effettiva ricollocazione e senza accordi di rimpatrio, che soltanto l’Unione europea può gestire proficuamente con i Paesi di origine”.
È stato un discorso articolato quello del presidente. Ha toccato i temi della crescita economica e le politiche per lo sviluppo e l’occupazione, il cui banco di prova, a suo avviso, sarà offerto dalla “effettiva applicazione del Piano Juncker per gli investimenti e della comunicazione della Commissione sulla flessibilità”.
Poi si è soffermato a lungo sulle “soluzioni che riusciremo a individuare per regolamentare, al livello europeo, il mercato digitale”. Mattarella è convinto che “potranno produrre un ulteriore rafforzamento del mercato unico e, di conseguenza, una nuova poderosa spinta verso l’integrazione continentale”.
Il capo del Quirinale ha indicato la necessità di “regole coraggiose”, le quali “devono permetterci non soltanto di mantenere inalterato l’obiettivo di un mercato unico efficiente, in un settore (quello digitale, ndr) delicatissimo per il nostro futuro, ma anche di dare all’Unione gli strumenti per confrontarsi efficacemente con gli altri grandi blocchi economico-commerciali del Pianeta”.
Per Mattarella, realizzare il mercato unico digitale è anche un modo per rispondere a una delle “nostre urgenze più pressanti, quella di consolidare la consapevolezza del valore della costruzione europea nei confronti dei giovani”. Sono loro ad aver messo le radici più profonde nel terreno delle nuove tecnologie e del digitale, per questo il presidente ha lanciato un appello perché “l’Europa rimanga al passo della generazione digitale, ne accompagni attivamente la crescita e renda i nostri giovani protagonisti attivi, non solo fruitori e consumatori”. Solo “se saremo all’altezza di questo compito”, ha concluso, “l’Europa potrà essere protagonista in un settore sempre più cruciale per l’economia, l’occupazione e la ricerca”.