Bruxelles – L’Unione europea non sostiene il boicottaggio dei prodotti provenienti dalle colonie di Israele in Palestina, ma anzi questi sono i “benvenuti” in Europa. Lo ha garantito l’inviato dell’Ue in Israele, Lars Faaborg-Andersen, partecipando lo scorso 28 marzo alla conferenza “Combattere il boicottaggio”, organizzata dai media israeliani Ynet e Yedioth Ahronoth presso il Convention Center di Gerusalemme. L’incontro era incentrato sulla critica al movimento Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (Bds), una campagna internazionale guidata dai palestinesi per stigmatizzare l’occupazione israeliana della Palestina.
L’Ue ha escluso da tutti gli accordi con Israele, le sovvenzioni e i benefici commerciali, i territori occupati, e ha chiarito le regole che impongono etichette precise per i prodoti delle colonie. Secondo quanto riportato dai media israeliani, Faaborg-Andersen ha cosi spiegato la questione: “I territori occupati non sono parte di Israele e per questo ai prodotti che provengono da questi insediamenti, anche se accolti nel mercato europeo, non viene riservato lo stesso trattamento preferenziale”. Faaborg-Andersen ha però precisato che l’Ue è contraria al movimento Bds e sottolineato che esistono molti precedenti che possono dimostrare invece la sua politica di impegno verso Israele. Secondo il diplomatico il movimento Bds ha un impatto “marginale” su Israele, ma comunque il miglior modo per fermare il boicottaggio sarebbe la pace tra Israele e Palestina: “L’antidoto più efficace contro Bds è quello di risolvere la questione palestinese”.
Mahmoud Nawajaa, portavoce del movimento per il boicotaggio, ha risposto alle osservazioni del diplomatico europeo accusando l’Ue di essere stata, con le sue affermazioni, “complice nelle gravi violazioni di Israele del diritto internazionale”. Alla conferenza era presente anche l’inviato degli Stati Uniti in Israele, Daniel Shapiro, che ha fatto eco alla sua controparte europea: “Uno dei nostri più efficaci strumenti per sconfiggere il boicottaggio e la delegittimazione è la presentazione di un processo politico, di negoziati o di orizzonti politici che diano speranza per una risoluzione due stati-per-due-popoli al conflitto israelo-palestinese”. Le istituzioni Ue hanno precisato che non perseguiteranno i Paesi membri che decideranno di ignorare il regime delle etichette di vendita al dettaglio, sebbene questo abbia la sua base nelle leggi vincolanti dell’Ue a tutela dei consumatori.