Bruxelles – Probabilmente uno dei principali terroristi del ventunesimo secolo, certamente il criminale che ha fatto più vittime nella storia del Belgio. Così, con infamia, sarà ricordato Najim Laachraoui, 24enne di origine belga, latitante da anni, prima artificiere degli attentati del 13 novembre a Parigi e poi secondo kamikaze dell’aeroporto di Zaventem, insieme a Ibrahim El Bakraoui. Najim è nato il 18 maggio 1991 a Schaerbeek (uno dei Comuni di Bruxelles) dove ha passato infanzia e adolescenza, gravitando soprattutto intorno ad una zona del quartiere nota per lo spaccio di stupefacenti e la microcriminalità. In quegli anni Najim, sempre a Schaerbeek, studia elettromeccanica all’istituto de la Sainte Famille d’Helmet, una preparazione scolastica che gli sarà tristemente utile per le sue attività criminali come artificiere dello Stato Islamico.
Negli anni a Schaerbeek, Najim si radicalizza sotto l’influenza di Khalid Zerkani, considerato come “il più grande reclutatore di jihadisti del Belgio”, dalla cui “scuola” è passato anche Abdelhamid Abaaoud (altra mente della strage di Parigi). Decine di ragazzi dell’ambiente decidono di partire per combattere la guerra civile in Siria, quando ancora lo Stato Islamico non esisteva. Tra loro anche Najim che prende il volo il 16 giugno del 2013: dal Belgio verso la Turchia e poi in Siria. Non si conosce esattamente il suo percorso da questo momento in poi, ma è probabile che sia passato dalle file di Jabhat al-Nusra prima di unirsi allo stato islamico. Dalla sua partenza in Siria la sua famiglia non ha più voluto avere contatti con lui, arrivando fino a ripudiarlo, anche per proteggere suo fratello Mourad, campione di taekwondo e membro della squadra nazionale del Belgio nella categoria under 54 chili.
Le sue tracce ricompaiono dopo l’attentato di Parigi del 13 novembre. Najim sarebbe uno dei due uomini che Salah Abdeslam andò a prendere in Ungheria, insieme a Mohamed Belkaid (conosciuto anche con il falso nome Samir Bouzid), algerino ucciso dalla polizia martedì 15 marzo durante la perquisizione a Forest. Le tracce del suo Dna sono state ritrovate nella casa affittata a Auvelais, così come nell’appartamento di rue Henri Bergé à Schaerbeek, che sarebbe stato utilizzato dal gruppo terrorista.
Najim Laachraoui non era sconosciuto ai servizi belgi. Figurava nella lista dell’Ocam, l’organo che valuta la minaccia terroristica in Belgio. Le autorità sapevano della sua partenza per il Belgio nel 2013 ed era oggetto di un mandato d’arresto internazionale dal 18 marzo 2014. Cosa che però non gli ha impedito di viaggiare dalla Siria verso il Belgio senza problemi. Najim era già stato giudicato, in contumacia, in un processo per terrorismo durante il quale fu condannato a 15 anni di prigione.