Bruxelles – Ora che l’accordo tra Ue e Turchia è stato siglato, la sua attuazione “deve dissipare le gravi preoccupazioni sul rispetto dei diritti umani”. A chiederlo è il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Nils Muiznieks, secondo cui “è positivo che l’accordo contenga salvaguardie legali come l’aderenza al diritto internazionale e alle leggi europee”, in quanto “ciò dovrebbe prevenire i ritorni automatici e assicurare la presa in consegna delle domande di asilo caso per caso”, ma questo non basta e queste salvaguardie, nonché l’accordo stesso, “non devono applicarsi solo ai siriani, ma a tutte le persone che raggiungono la Grecia o un altro Paese Ue”, sia in Europa che in Turchia una volta che vi siano ritornati.
La Grecia poi deve essere aiutata a migliorare “il suo sistema di asilo malfunzionante che ha portato a violazioni dei diritti umani dei migranti per quanto riguarda le condizioni di recezione e l’accesso all’asilo”.
“Sarebbe un’illusione” pensare che questo accordo possa da solo ridurre la pressione migratoria e le sofferenze per le persone che cercano di raggiungere l’Europa, fa notare Muiznieks, secondo cui “sono necessarie misure di lungo termine più coraggiose”. Tra queste “è urgente aumentare le opportunità legali e sicure per i rifugiati per trovare protezione in Europa, aumentando il numero dei reinsediamenti – non solo dalla Turchia – e facilitando l’ottenimento di visti umanitari e le regole per i ricongiungimenti familiari”. Necessario anche per il commissario “il rafforzamento delle operazioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo”.