Bruxelles – “I confini devono rimanere chiusi” anche quelli “sulla rotta Italia-Mediterreneo, in modo che sia chiaro che il tempo del lasciapassare verso la Mitteleuropa è finito, qualsiasi sia la rotta”. A sostenerlo è il ministro degli Esteri austriaco, Sebastian Kurz, in una intervista rilasciata a “Bild am Sonntag”. Per il ministro dell’Austria, Paese che più di tutti ha spinto per chiudere la rotta dalla Grecia verso il nordeuropa, “dobbiamo continuare a fare quello che abbiamo fatto sulla rotta dei Balcani occidentali” anche “sulla rotta Italia-Mediterraneo.
Secondo Vienna, deve giungere al capolinea l’immigrazione incontrollata in Europa. Per quanto l’operazione navale Sofia contro i trafficanti in partenza dalle coste libiche abbia ridotto in modo consistente gli sbarchi sulle coste italiane, il timore è che con il bel tempo la rotta possa riaprirsi. Il cancelliere austriaco Werner Faymann ha ripreso a martellare su Angela Merkel, proprio quando il voto in tre Laender della scorsa domenica ha riflesso un sentimento di contrarietà da parte dell’opinione pubblica tedesca rispetto all’operato della cancelleria in tema migranti. “Solo se la Germania indicherà un valore di riferimento e si limiterà a prendere i profughi direttamente dalle regioni di crisi si romperà la logica della migrazione disordinata”, ha affermato il capo del governo austriaco. Secondo il ministro Kurz, i confini potranno essere aperti solo nel momento in cui il flusso di richiedenti asilo in Europa sarà diminuito.
“Quello che serve su questa questione è maturare a livello di Unione europea le decisioni e al di là delle legittime dichiarazioni di ognuno serve collaborazione”, risponde il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, ai rilievi austriaci. Per il titolare della Farnesina “oggi la gradualità delle decisioni e il fatto che vengano prese a livello europeo è fondamentale” per evitare che mentre da un lato “stiamo lavorando per una soluzione che riduca i flussi che arrivano verso la Grecia” dall’altro ci siano “decisioni unilaterali che rendono questo lavoro graduale inutile”.