Bruxelles – La Francia e la Germania vogliono “un nuovo trattato europeo rifondante, per organizzare l’Unione europea su tre pilastri: disciplina, solidarietà, responsabilità”. Lo ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy in una discorso ai “cari compatrioti” francesi tenuto a Tolone, dove, nel 2008, tenne il suo primo discorso pubblico all’inizio della crisi finanziaria.
Il capo dell’Eliseo ha parlato per un’ora, solo su un enorme palco davanti ad alcune migliaia di sostenitori seduti in silenzio, ed ha insistito sulla gravità delle crisi, “che è mondiale, che ha colpito ogni Paese indipendentemente da chi lo guidava e a che politiche erano state fatte, e che è la più grave da tre quarti di secolo”. Nelle prossime settimane “dovremo fare delle scelte cruciali, è la maggiore sfida che l’Unione europea abbia mai affrontato”, ha incalzato Sarkozy. La via non è la fuga “non è la scomparsa dell’euro, la cui sparizione per la Francia sarebbe drammatica, ingestibile. Senza l’euro il nostro debito raddoppierebbe”. No, la via è il rilancio, “è lavorare duro”, anche in casa, iniziando al più presto:
“Possibilmente prima delle presidenziali (ad aprile 2012, ndr) o appena dopo dovremo adottare in Costituzione il vincolo del pareggio di bilancio, come hanno fatto altri Paesi”, ha annunciato Sarkozy tra uno dei tre applausi che hanno segnato il suo discorso. Poi fuori, con i partner europei si deve arrivare a creare un “Fondo monetario europeo, che abbiamo già proposto e la cui esigenza riaffermiamo”. La Bce, come deciso nell’incontro di Strasburgo con la cancelliera Angela Merkel e il premier Mario Monti, però. Non si tocca, “è indipendente, sta a lei decidere come agire”. Quel che serve, quello a cui stanno lavorando Francia e Germania, “perché se noi due siamo uniti tutta l’unione europea è unita e forte e faremo insieme proposte per gestire l’avvenire dell’Europa” è “una disciplina più stretta, serve discutere insieme di politiche di bilancio, servono sanzioni più rapide, più automatiche, più severe, e bisogna rafforzare le misure di prevenzione”. Ne discuteranno di nuovo, il presidente e la cancelliera, lunedì all’Eliseo per definire le proposte di riforma dei trattati che presenteranno ai colleghi europei l’8 e il 9 dicembre a Bruxelles. Le linee sono tracciate per “cambiare insieme le regole del gioco dicendo no al protezionismo”.
Da Berlino c’è però già un rilancio, il leader liberale e ministro dell’Economia tedesco, nonché vice cancelliere, ha proposto a Merkel, perché ne tenga conto nei colloqui con Sarkozy, “di ridurre dal 3% al 2%” il tetto del rapporto tra deficit e Pil, secondo quanto scrive il quotidiano Die Welt. Naturalmente ha anche ribadito il “no” agli eurobond, che per ora sono fumo negli occhi per i tedeschi, ed infatti Sarkozy non ne ha accennato. Oggi sarà direttamente la Cancelliera a dire la sua, in un atteso discorso davanti al Bundestag.