E ora il governo italiano che farà? Oggi la Commissione europea ha comunicato, ufficialmente, di aver tolto l’immunità al direttore generale dell’Olaf Giovanni Kessler, in seguito ad una richiesta della magistratura belga per una vicenda di intercettazioni legata ad un’indagine su John Dalli, ai tempi commissario alla Salute, costretto poi alle dimissioni (dopo un’indagine condotta dagli uffici di Kessler) per una questione di corruzione.
E’ per lo meno in terzo altissimo dirigente italiano della Commissione che viene messo in discussione nell’ultimo paio d’anni, e, chiaramente, è spinto verso le dimissioni. Non sappiamo cosa deciderà di fare Kessler, che è un combattente, attaccato in questo caso proprio dall’organo che ha controllato, un singolare caso di controllato controllore, che non getta una luce di trasparenza sulla Commissione europea.
Il nodo però, ora, è un altro. Il 15 ottobre 2014 per una vicenda, mai chiarita davvero, la direttrice generale alla Salute e Consumatori della Commissione europea Paola Testori Coggi, dopo decenni di onorato servizio, fu costretta alle dimissioni. Qualche settimana fa è saltato, costretto alle dimissioni, Carlo Zadra, membro del gabinetto del presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, unico membro italiano. Ora sotto attacco, anche politico da parte del Ppe, c’è Giovanni Kessler, mentre nei corridoi di Bruxelles sempre più spesso si sentono sussurri su alti funzionari italiani che si sentono mobbizzati.
Ora, tutto è possibile, può trattarsi di una diabolica serie di veri errori compiuti da funzionari italiani, può essere e anzi certamente c’è molto che noi non sappiamo. Ma tutto questo sta avvenendo nel silenzio totale da parte delle autorità italiane, dalle quali venne solo una blanda difesa di Zadra, alla quale però non sembra aver fatto seguito alcuna riparazione. E’ vero che un posto di direttore generale qualche mese fa è stato “restituito” all’Italia, ma è anche vero che i posti più delicati, più di “potere” detenuti da italiani sono stati smantellati.
Nulla da parte delle autorità italiane, nulla da parte del Partito socialista europeo, perché, è un caso, è certamente una illazione giornalistica, ma tutti questi italiani che sono stati fatti fuori erano per lo meno vicini al centrosinistra. Kessler, ad esempio, lo è in maniera esplicita, avendo fatto in passato politica attiva. Eppure mentre dal Ppe arrivano da mesi e mesi attacchi violentissimi nei suoi confronti, dal Pse (sempre salvo una interrogazione dell’eurodeputato Nicola Danti) non c’è una singola parola, se non di difesa, ma almeno di invito alla riflessione.