Bruxelles – Si intensifica la cooperazione tra Nato e Unione europea sui migranti. Il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker e il Segretario della Nato, Jens Stoltenberg, si dicono soddisfatti di come le cose stanno procedendo. Mentre si allarga il campo di operazioni dell’Alleanza atlantica in aiuto di Turchia e Grecia (in cooperazine con Frontex) e s’intensifica l’intervento della stessa sul confine tra Ankara e Damasco, si parla sempre più di rafforzare la collaborazione in altri campi – quali, ad esempio il contrasto alla minaccia ibrida o quella cibernetica.
“Abbiamo iniziato a operare con un focus nell’area intorno a Lesbo” ha dichiarato Stoltenberg, aggiungendo che “nelle prossime settimane intensificheremo ulteriormente la cooperazione con Frontex e Ue” per contrastare i trafficanti. Nello specifico, aggiunge il numero uno della Nato, nei prossimi giorni incrementeremo il numero delle navi, che “che al momento sono 5” e che sono “equipaggiate con elicotteri” e altre dotazioni.
La flotta, come è noto, ha compiti di ricognizione, sorveglianza e raccolta informazioni. Non è escluso, tuttavia, che in caso di necessità – ovverosia quando gli obblighi derivanti dal diritto marittimo internazionale dovessero imporlo – le navi della Nato soccorrano le imbarcazioni e i migranti in difficoltà. Commentando l’accordo che l’Alleanza atlantica ha concluso in proposito, Stoltenberg ha dichiarato che “quello che è stato concordato è che le persone salvate che vengono dalla Turchia verranno rimandate in Turchia” in accordo “con le leggi internazionali” ma che, alla fine, “questa è una responsabilità delle nazioni che procurano le navi per la presenza militare nell’Egeo”. “Turchia e Ue – ha ricordato il segretario dell’Alleanza – stanno discutendo un modo per avere un approccio più comune”. Inoltre, ha aggiunto Stoltenberg, Ue e Alleanza atlantica “espanderanno la cooperazione in altre aree, come l’Hybrid warfare” per “difendere le infrastrutture critiche come quelle energetiche” e ne parleremo nei prossimi mesi.
Juncker, dal canto suo, ha lodato l’operato della Nato nell’Egeo, aggiungendo che “è vitale” che Alleanza atlantica e Ue cooperino per affrontare le “Nuove sfide che il mutato ambiente di sicurezza presenta”. Nel corso della conferenza stampa si è parlato poi dell’intervento del Patto atlantico al confine tra Siria e Turchia, con Stoltenberg che ha evidenziato il fatto che bisognerà applicare nel “miglior modo possibile” l’accordo raggiunto, specificando che Ankara costituisce “l’alleato Nato più colpito dalla crisi dei rifugiati” e che la situazione è “ancora molto fragile” anche se, d’altro canto, “il cessate il fuoco in Siria sta reggendo” e questo, “è la miglior base possibile” “per raggiungere il dialogo per una soluzione pacifica”.