Roma – “Le alleanze”, in Europa, “non devono servire ad approfondire le contrapposizioni”. Parola del premier ellenico Alexis Tsipras, che in un’intervista al Corriere della sera risponde a una domanda sulla rete di rapporti tra Stati sul tema immigrazione. Il suo è un malcelato riferimento alla sponda che la Germania di Angela Merkel ha offerto alla Grecia sui migranti. Tanto importante, evidentemente, da non poter rischiare di metterla in discussione con un sostegno al presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, nella battaglia per la flessibilità. Il leader ellenico si dice infatti convinto che anche con l’Italia, “sul tema dell’equa ripartizione dei migranti, ci sarà una buona collaborazione”. Tuttavia, precisa, “non intendo sovrapporre le crisi facendo leva sull’emergenza migranti per ottenere flessibilità, non è il mio obiettivo”.
Tsipras, rivendica la difesa di “principi e valori fondanti” dell’Ue, “di fronte a un’Unione che chiude le frontiere” e in cui “crescono la xenofobia e la retorica intollerante dell’estrema destra”. Ritiene che “in una crisi di dimensioni umanitarie, la Grecia e il popolo greco” stiano rivelando “il volto umano dell’Europa”. Sottolinea che trovare una soluzione comune alla gestione dei flussi migratori è il terreno sul quale “tutti insieme riusciremo, o tutti insieme falliremo”.
L’esponente di Syriza non chiede “nulla più della solidarietà” degli altri Stati membri per far fronte a “una crisi che è superiore” alle forze della Grecia. Dunque, “un impegno vincolante di tutti e per tutti, orientato alla ripartizione obbligatoria” dei richiedenti asilo “in proporzione alle rispettive capacità”.
Il capo dell’esecutivo di Atene respinge le accuse di non fare abbastanza per limitare i flussi in entrata. “È stupefacente dover ricordare così di frequente l’obbligo di rispettare il diritto internazionale ed europeo”, in base al quale “la Guardia costiera” ellenica “è obbligata al soccorso” quando ci sono “persone che rischiano la vita in acque greche”.
Le critiche su come la Grecia gestisce le frontiere, spesso provenienti da “Paesi che non accettano di accogliere nemmeno un profugo”, per Tsipras sono “un pretesto per giustificare azioni unilaterali che violano le decisioni europee assunte collegialmente”.
Per far diminuire gli arrivi di migranti attraverso l’Egeo, indica, “dobbiamo individuare e reprimere il circuito di trafficanti che agisce sulla costa turca”. A questo proposito è fondamentale, a suo avviso, implementare il piano d’azione concordato tra l’Ue e Ankara e sfruttare il “supporto delle forze Nato per gestire la situazione”. La speranza è che “queste misure, nonché il cessate il fuoco in Siria contribuiscano alla riduzione degli Sbarchi”.