Bruxelles – Quello che sta avvenendo in Europa, dal punto di vista energetico, è una reale voglia di cambiamenti, e lo dimostrano i numerosi interventi di Marcos Sefcovic, il vicepresidente della Commissione europea per l’Unione energetica, che durante gli ultimi due incontri pubblici ha sostenuto l’introduzione dei sindaci nel processo di sviluppo attivo, affermando “chi meglio di loro conosce i bisogni di tutti i cittadini, essendo stati eletti direttamente, e dunque essi possono fare da ponte tra le due parti: informandoci sulle modifiche da effettuare nel territorio, e introducendo gli abitanti alle smart cities”.
Il vicepresidente continua affermando che l’appoggio di tutti è essenziale soprattutto
adesso, perchè se da una parte, gli stati membri, hanno dato ampio ampio consenso garantendo l’applicazione dei tre pacchetti da lui proposti (cioè la riduzione dell’emissione di gas fino al -40% entro il 2030, il miglioramento dell’efficienza energetica, e il potenziamento delle energie rinnovabili), dall’altra parte senza l’impegno concreto dei cittadini gli sforzi fatti risulterebbero vani. Sefcovic ha poi aggiunto “gli obiettivi che dobbiamo raggiungere sono dalla parte di tutta la popolazione mondiale, perchè si basano sulla lotta al cambiamento climatico imposta al Cop21 di Parigi. Dunque il sostegno dev’essere globale, per continuare sul sentiero della decarbonizzazione e utilizzare sempre più le fonti rinnovabili, in modo da fermare il surriscaldamento globale sul +2°C annui”.
Del fabbisogno energetico ha parlato anche Jerzy Bukez, presidente della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia al Parlamento europeo, dicendo che “la crisi del 2009 ha mostrato le nostre debolezze sul piano dell’approvvigionamento, lasciando tante famiglie al freddo, ecco perché abbiamo bisogno di uno sforzo comunitario per poter garantire copertura a tutti i cittadini dell’Ue”. L’europarlamentare ha poi concluso “da parte nostra ci stiamo impegnando per garantire un’unione energetica, fattibile solo se proseguiamo con i cinque pilastri del vice presidente Sefcovic, quali: diversificazione di un mercato interno competitivo, moderazione della domanda, decarbonizzazione del mix energetico, sicurezza dell’approvvigionamento, e innovazione”.
Entrambi i politici sono coerenti sull’obiettivo di quest’anno, ovvero raggiungere un nuovo modello energetico unitario, basato sull’industria tedesca 4.0. “Perchè come l’intera società sta cambiando grazie alle tecnologie”, ha concluso il vice presidente, “anche sul piano energetico stiamo vivendo rivoluzioni importanti; le aziende devono essere al passo coi tempi che corrono, raggiungendo quello che è ormai la Germania sta vivendo, per condividere con tutti gli Stati membri un’Europa 4.0”. Secondo Sefcovic l’Ue sarebbe pronta a questo processo, perchè le infrastrutture non mancano, andrebbero soltanto adattate alla nuova digitalizzazione incalzante, processo che negli anni passati non è avvenuto perchè “se Bruxelles ha qualcosa da condividere con la città più grande del Nevada è la famosa frase, quel che capita a Las Vegas rimane a Las Vegas, ma ora, grazie all’aiuto di cittadini, aziende e leader politici, possiamo sfatare questo tabù, per fare in modo che il progetto abbia un effetto rapido ed efficace sulla vita di tutti i giorni”.