Bruxelles – Il Pkk, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan di Abdullah Öcalan deve essere rimosso dalla lista nera Ue delle organizzazioni terroristiche. A chiederlo sono 100 eurodeputati che hanno sottoscritto un appello agli Stati membri in cui si sottolinea che “una soluzione pacifica e democratica della questione curda in Turchia è in grave pericolo”, e la violenza in atto nel Paese “spinge indietro l’idea di un processo di pace e indebolisce la lotta contro Daech”.
L’idea dell’appello è partita da due eurdeputate, una della Sinistra unita Gue Marie-Christine Vergiat , e una dei Socialisti & Democratici, Ana Gomes, e poi si è estesa ad altri rappresentanti dell’Emiciclo. Per gli italiani l’hanno sottoscritto Fabio Massimo Castaldo, Ignazio Corrao ed Eleonora Evi del Movimento 5 Stelle, Pier Antonio Panzeri e Brando Benifei del Pd, Eleonora Forenza e Curzio Maltese de L’Altra Europa con Tsipras e i due indipendenti del gruppo Gue e S&D Barbara Spinelli e Sergio Cofferati.
I militanti curdi, in primis quelli del Pkk, stanno combattendo in Siria contro l’Isis ma la loro lotta avviene su due fronti perché la Turchia utilizza il conflitto siriano anche per attaccare i curdi. In questo contesto, per i deputati, “è un dato di fatto che la proscrizione del Pkk ostacola il ristabilimento della pace, il dialogo e i negoziati”, e non solo “facilita anche le violazioni dei diritti umani, permette la riduzione delle libertà di pensiero e la libertà di stampa”.
“I Curdi sono una parte importante delle lotte politiche in Medio Oriente, come dimostrato dalla resistenza di Kobane”, affermano i deputati che si dicono convinti che “una soluzione pacifica della questione curda in Turchia non è possibile senza negoziati con il Pkk”, una cosa che “l’ex primo ministro e attuale presidente Erdogan ha già accettato”. Da qui la richiesta all’Ue di rivedere la lista nera e “rimuovere il Pkk dalle organizzazioni terroristiche”.