Bruxelles – “Abbiamo concertato un modus operandi con le Ong su principi di trasparenza e azioni concrete per il sostegno allo sviluppo. Meno recinzioni e più progetti per contrastare il fenomeno nei luoghi da dove partono le migrazioni”. Sono alcune delle proposte dell’europarlamentare del Movimento 5 stelle, Ignazio Corrao, relatore per il Parlamento europeo sul trust fund Ue-Africa.
Lo strumento, proposto a novembre dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker al summit di Valletta, è un fondo fiduciario di solidarietà e sviluppo creato dalla Commissione Europea e supportato da ciascuno degli Stati membri. L’intenzione è di arginare il fenomeno delle migrazioni nei Paesi pressati da instabilità economica e disuguaglianza sociale tramite interventi strutturali.
Nel report del Parlamento si propone di far seguire ai buoni propositi un programma operativo che possa generare dei reali cambiamenti nelle popolazioni interessate, tramite una concertazione con le principali Ong (come Emergency, Amref, Action Aid, Cuamm, Msf, One, Avsi, Oxfam), individuando nello specifico una soluzione per le immigrazioni irregolari tramite incentivi alle migrazioni legali, politiche di protezione, asilo, prevenzione e lotta contro le migrazioni irregolari, nonché politiche che favoriscano il ritorno, la riammissione e l’integrazione.
L’ammontare del fondo è di 1,8 miliardi di euro ed è costituito da strumenti già destinati allo Sviluppo e da altri contributi volontari degli Stati membri (con una soglia minima di 3 milioni di euro per avere la cogestione di tale fondo). Requisiti di trasparenza e report puntuali costituiscono gli altri elementi rilevanti della proposta del Parlamento sull’applicazione del progetto, che dovrà svilupparsi coerentemente con le esigenze di sviluppo, sostenibilità e rispetto dei diritti umani.
Dopo i consensi ricevuti dai gruppi presenti alla presentazione del report, l’iter prevede una discussione sulla bozza del rapporto Corrao e la presentazione a marzo alla commissione Sviluppo del Parlamento europeo, nella quale i diversi gruppi parlamentari potranno presentare emendamenti che saranno successivamente votati insieme ai pareri delle altre commissioni competenti verso la fine di maggio. L’iter verrà concluso nella seduta plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo nella seconda metà del 2016.