Bruxelles – La Nato risponde positivamente alla richiesta di aiuto di Germania, Turchia e Grecia sul pattugliamento dell’Egeo, da cui transita la maggior parte dei migranti che sbarcano sulle coste europee. I ministri dei Paesi dell’Alleanza, riuniti a Bruxelles, hanno concordato l’avvio di una missione che sarà dedicata esclusivamente alla sorveglianza, al riconoscimento e alla raccolta di informazioni contro i trafficanti di esseri umani e l’immigrazione illegale. Il compito di salvare, recuperare o respingere i migranti sarà invece lasciato alle Guardie Costiere turca e greca, ciascuna nelle proprie acque territoriali, così come chiesto dalla Grecia.
“La Nato ha deciso che fornirà supporto sotto forma di sorveglianza e riconoscimento e monitoraggio”, ha spiegato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg “fornendo informazioni di alto livello per aiutare a contrastare il il traffico di esseri umani e smantellare le reti criminali in cooperazione con le guardie costiere“.
L’azione verrà portata avanti impegando ‘Standing Maritime Group 2’, forza navale della Nato composta da unità navali di Paesi del Mediterraneo, esistente dal 1992 e oggi parte della forza di risposta rapida della Nato. La forza, ha ricordato Stoltenberg, è attualmente sotto comando tedesco. La missione, ha spiegato il segretario generale, “inizierà la sua attività di sorveglianza marittima immediatamente” senza “fermare o rimandare indietro le barche dei rifugiati”, ma fornendo informazioni e cooperando “con le Guardie Costiere e l’Unione europea”. Il piano prevederà anche un coordinamento con Frontex con cui “inizieremo subito a definire le modalità di condivisione delle informazioni”, ha assicurato Stoltenberg. Per ovviare alle preoccupazioni greche, una clausola sarà che “le forze armate turche e greche non opereranno nel territorio o nello spazio aereo reciproco”.
Una seconda modalità di intervento, ha spiegato il segretario Nato, sarà quella “di intensificare l’attività di intelligence, sorveglianza e riconoscimento al confine Turco-siriano” perché “la Turchia è in prima linea per fronteggiare la crisi e questo sarà complementare alle misure di rassicurazione per la Turchia decise a dicembre”. La sorveglianza lungo questo confine, secondo Stoltenberg, “è importante per rispondere velocemente, perché la crisi riguarda tutti noi e tutti dobbiamo contribuitre a trovare una soluzione”.
Il segretario della Difesa statunitense, Ashton Carter, ha aggiunto che i ministri della Difesa dell’Alleanza “hanno incaricato le autorità della Nato di fornire consigli per opzioni per implementare il piano deciso”. Le raccomandazioni “verranno riviste dal Comitato militare della Nato e presentate al Consiglio del nord atlantico, il massimo organo decisionale della Nato”, ha detto Carter. Il segretario Usa ha sottolineato la “volontà della Nato di supportare ed essere parte delle operazioni”, volontà che “è stata enfatizzata dai tre Paesi Nato” che hanno espressamente “richiesto di agire velocemente per salvare le vite e i destini delle persone coinvolte”.