L’Italia accoglie con favore l’idea di un coinvolgimento Nato nella questione migranti, purché sia coordinato e coerente con le decisioni prese a livello Ue. “Sulla filosofia di fondo siamo d’accordo, perché pensiamo che la Nato debba avere un maggiore impegno a sud”, ha dichiarato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti al suo arrivo alla ministeriale dell’Alleanza atlantica a Bruxelles. A patto però, ha puntualizzato, che tale impegno sia “ragionato” e “coordinato con le diverse esigenze dei paesi Nato”, perché “il Mediterraneo è ampio”, spiega, e comprende “sia l’Egeo che l’area di mare prospiciente l’Italia”.
Non di minore importanza, secondo Pinotti, è che l’eventuale coinvolgimento della Nato “sia coerente anche con le decisioni che prendiamo a livello europeo” con il fine ultimo di rendere “sempre più efficace la nostra azione di sicurezza”.
L’Italia, ha ricordato Pinotti, ha fatto di un maggiore coinvolgimento della Nato “una battaglia portata avanti fin dall’inizio”, da quando, cioè “è nata la missione in Afghanistan e abbiamo chiesto di spostarla nel Mediterraneo dove esisteva il tema dei flussi di migranti”.
Ma un’eventuale scesa in campo dell’Alleanza atlantica potrebbe non riguardare solo i migranti. Il ministro parla di un possibile ruolo della Nato nel contrasto ai trafficanti di esseri umani e scafisti. Anche qui, sottolinea il ministro, “si tratta di ragionare per armonizzare e rendere coerenti le varie operazioni e gli strumenti” in modo che “siano quelli più efficaci” . Nello specifico, spiega Pinotti, “c’è da mettere insieme EunavForMed (la missione europea per la lotta ai trafficanti, ndr) e l’opera di Frontex”. Ma, senza dubbio, aggiunge “la lotta contro gli scafisti è unanimemente condivisa”.
Il ministro ha anche rivendicato i meriti dell’Italia nella gestione della crisi migratoria, “un impegno che l’Italia ha portato avanti da sola” nonostante la crisi riguardasse tutta l’Europa, riuscendo in un secondo momento “a mobilitare questa missione Eunavformed” con un dispiegamento delle forze messe in campo dall’Italia “molto elevato” e una “presenza italiana significativa” con la “nostra portaerei e circa mille persone”.