Bruxelles – Basta mais geneticamente modificato e resistente al pesticida ‘glifosato’. Il Parlamento europeo chiede alla Commissione di non autorizzare i tre nuovi Ogm per cui è stata richiesto di via libera per la commercializzazione in Europa. Con tre obiezioni separate, presentate in maniera trasversale da relatori di diversi gruppi politici, daBart Staes dei Verdi, Sirpa Pietikäinen del Ppe, Guillaume Balas per S&D, Lynn Boylan per la Gue e la 5 Stelle Eleonora Evi per l’Efdd, l’Aula di Strasburg dice di no a tre tipi di mais geneticamente modificato che potrebbero essere autorizzati dall’esecutivo comunitario non per la coltivazione ma per l’uso in alimenti e mangimi. Si tratta degli FG72, MON 87708 x MON 89788 e MON 87705 x MON 89788 della Monsanto.
La particolarità di questi tipi di mais è che sono tolleranti al glifosato, il principio attivo dell’erbicida totale “Roundup” della stessa Monsanto, oltre che ad altri potenti erbicidi, che in questo modo possono essere utilizzati nella loro coltivazione. I deputati sono preoccupati perché il glifosato è stato classificato come “probabilmente cancerogeno” per l’uomo dall’Organizzazione mondiale della sanità il 20 marzo 2015. Nonostante questo allarme però l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha dichiarato il 12 novembre scorso che era improbabile che il diserbante potesse rappresentare un pericolo cancerogeno per l’uomo, aprendo così la strada a nuove autorizzazioni, le ultime delle quali risalgono al dicembre scorso, quando sono stati immessi nel mercato il MON87427 e l’ibrido NK603xT25. “Il glifosato, che si trova nell’erbicida Roundup della Monsanto, è un distruttore endocrino che ha effetti nocivi, anche sulle funzioni riproduttive degli esseri umani”, ha attaccato Michèle Rivasi dei Verdi, secondo cui “due di questi semi di soia sono commercializzati dalla Monsanto che in questo modo sarebbe sicuramente vincente su tutti i fronti, ma noi non siamo stati eletti per servire gli interessi dei questa multinazionale delinquente”.
Il parere del Parlamento su questo argomento non è però vincolante, e la pratica per l’autorizzazione dei tre nuovi Ogm in Commissione continuerà normalmente e si concluderà, con ogni probabilità, con un ennesimo via libera.
I deputati hanno criticato ancora una volta la stessa procedura di autorizzazione degli Ogm in Europa contestando il fatto che l’esecutivo abbia il potere di dare il via libera senza il sostegno di una maggioranza qualificata di Stati membri. Un’eccezione alla procedura che è però diventata la norma per quanto riguarda le decisioni inerenti alle autorizzazioni di alimenti e mangimi geneticamente modificati. “Finché questa procedura resterà in vigore continueremo ad opporci e ad allertare i cittadini del comportamento antidemocratico della Commissione”, ha dichiarato il verde José Bové.