La proposta chiede una stretta sul fumo vietandone alcune qualità e scoraggiando le vendite
Secondo la commissione Politiche dell’Unione europea il testo sarebbe un’invasione di campo
Anche la Camera dei Deputati boccia la stretta sul fumo del commissario europeo per la Salute, Tonio Borg. Dopo il ‘no’ delle commissioni Sanità e Politiche dell’Unione europea del Senato alla direttiva che mette al bando alcune qualità di tabacco e cerca di scoraggiare gli acquisti, anche la commissione Politiche dell’Unione europea di Montecitorio respinge la proposta, confermando la lettura del testo già data nell’altro ramo del Parlamento: la direttiva Borg va bene nel merito, non nel metodo.
Il merito verrà esaminato dalla commissione Affari sociali, mentre la commissione Politiche dell’Unione europea della Camera è tenuta a esprimersi solo sulla conformità della proposta di direttiva al principio di sussidiarietà, che regola le competenze tra Stati ed Unione europea. L’esito dell’esame è una bocciatura. L’organismo parlamentare italiano – che ha votato il testo del relatore, Sandro Gozi (Pd) – ritiene che “da un punto di vista strettamente giuridico, la proposta di direttiva sia non pienamente conforme al principio di sussidiarietà”. Addirittura la proposta di direttiva sembra “presenti profili di criticità” rispetto all’articolo 114 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue), relativo al riavvicinamento delle normative nazionali aventi ad oggetto l’instaurazione e il funzionamento del mercato interno.
Il relatore al testo ricorda che i trattati dell’Ue permettono l’adozione di misure aventi incidenza sulla salute umana purché l’atto legislativo sia volto primariamente ed effettivamente all’eliminazione di ostacoli alla libera circolazione delle merci o all’eliminazione di distorsioni sensibili della concorrenza. Nel caso in esame, invece, la proposta di direttiva “appare rivolta in primo luogo alla tutela della salute e quindi non sembra soddisfare integralmente le condizioni poste dalla Corte per il ricorso all’articolo 114”. Questo vorrebbe dire una illecita intromissione nelle politiche della salute che spettano allo Stato.
La proposta di direttiva a firma Borg prevede, inoltre, discrezionalità agli Stati per quanto riguarda la misurazione delle emissioni diverse da nicotina, catrame, e monossido di carbonio. I Paesi membri sarebbero in questo modo liberi di compiere ulteriori test di misurazione degli ingredienti, determinare i requisiti per proibire prodotti contenenti additivi specifici, introdurre un sistema di autorizzazione per i nuovi prodotti. Ciò, per la commissione di Montecitorio, è un ulteriore problema perché “crea i presupposti per significative differenze tra gli Stati membri e conseguenti limitazioni alla libera circolazione delle merci”.
Finora si tratta della quarta bocciatura per la proposta di direttiva sul Tabacco. Oltre ai no di entrambi i rami del Parlamento italiano, il testo è stato respinto anche in Repubblica Ceca e Polonia.
Renato Giannetti
Per saperne di più:
– Stretta Ue sul fumo, sui pacchetti immagini shock e no al mentolo
– Tabacco: Il Senato italiano boccia la direttiva di Borg