Bruxelles – La sostenibilità dell’Italia nell’euro è “incerta”, salvo un “miracoloso” miglioramento della situazione. È quanto scrive l’editorialista del Financial Times Wolfgang Munchau, secondo cui si parla sempre di Grecia, stretta tra la crisi economica e quella dei migranti, ma in realtà lo Stato ellenico non è “i Paese più importante”, ad essere “esposto a crisi sovrapposte”. Questo Paese è l’Italia. Anche se i problemi di Roma “sono diversi” da quelli di Atene afferma l’editoriale dell’analista tedesco, “la sostenibilità a lungo termine del Paese nella zona euro è allo stesso modo incerta”, a meno che “non si creda che la sua performance economica possa miracolosamente migliorare quando non c’è nessun motivo per cui dovrebbe”.
I motivi sono vari. L’Italia, afferma Munchau “è stata sopraffatta dalla crescita di profughi provenienti dal Nord Africa lo scorso anno”, e contemporaneamente “si trova ad affrontare problemi economici irrisolti – la crescita della produttività ferma per 15 anni; un grande debito pubblico che lascia il governo praticamente senza margine di manovra; e un sistema bancario con 200 miliardi di crediti deteriorati, più altri 150 miliardi di debito classificato come problematico”. Non solo, per il FT “bisogna poi prendere in considerazione che i tre principali partiti di opposizione hanno, in vari momenti , messo in discussione l’appartenenza del Paese all’Eurozona”, e anche se “nessuna di queste forze politiche sembra avere possibilità di arrivare al potere nel prossimo futuro, è chiaro che l’Italia ha un tempo limitato per risolvere i suoi molteplici problemi”.