Bruxelles – I 55 miliardi che l’Ue ha investito in ricerca e innovazione tra il 2007 e il 2013 hanno dato i loro frutti, stimolando una crescita economica che dovrebbe ammontare a 20 miliardi all’anno per 25 anni o a 500 miliardi di euro, tra effetti diretti e indiretti. A sostenerlo è un gruppo indipendente di esperti di alto livello, chiamato a valutare l’impatto economico e sociale del settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico dell’Ue per il periodo 2007-2013. Secondo lo studio, gli investimenti Ue in ricerca e tecnologia hanno rafforzato l’eccellenza scientifica, la competitività delle imprese e hanno contribuito alla creazione di posti di lavoro.
Per prima cosa, il programma quadro della Commissione ha, secondo gli esperti, costituito un fattore di forte attrazione per le aziende del settore privato, in particolare per un numero record di piccole e medie imprese. Dato, questo, che ha contribuito a rafforzare la competitività delle industrie europee.
Secondo la valutazione, poi, il programma, con un numero record di partecipanti e di progetti finanziati, ha anche rafforzato l’eccellenza scientifica: i progetti finanziati dall’Ue hanno generato oltre 170mila pubblicazioni. La valutazione sottolinea anche come gli investimenti in ricerca e innovazione dell’Ue abbiano avuto un impatto positivo sulla creazione di posti di lavoro. Si stima che il programma crei circa 130 mila posti di lavoro per ricercatori ogni anno per un periodo di dieci anni e di 160mila altri posti di lavoro per un periodo di 25 anni.