Bruxelles – Oggi Libero e il Giornale pubblicano due inchieste, a firma di Matteo Pandini e Paolo Bracalini, riguardanti le spese “folli” delle Istituzioni europee. A tal riguardo, afferma una nota, “il Movimento 5 Stelle si è più volte impegnato in Europa contro questi infiniti sprechi di denaro pubblico: per il budget dell’Unione europea del 2016, infatti, gli eurodeputati del Movimento 5 Stelle hanno chiesto, attraverso emendamenti al bilancio, riduzioni per oltre un miliardo di euro. In particolare, per quanto riguarda il funzionamento del solo Parlamento la riduzione prevista era di 150 milioni di euro (e riguardava anche le spese di viaggio per le missioni all’estero)”.
“E’ quasi inutile sottolinearlo – afferma la nota pentastellata -, ma tutte queste nostre richieste sono state bocciate dalle commissioni competenti e dal Parlamento. Ma non solo: Partito Democratico, Forza Italia e Ncd, non contenti, hanno in molti casi votato per aumentare le voci di spesa”.
Per fare qualche esempio la nota ricorda che gli europarlamentari del 5 Stelle hanno chiesto “la riduzione dei salari degli eurodeputati per ben 11.720.000 euro su oltre settanta milioni di spesa; la riduzione delle pensioni degli ex parlamentari; la riduzione delle spese di viaggio e di trasporto tra Bruxelles e Strasburgo (che dobbiamo ancora sopportare per l’idiozia della doppia sede tra Belgio e Francia); la riduzione dello stanziamento per la webtv; la diminuzione dello stanziamento per la Casa della Storia europea di imminente apertura (il nuovo museo che costerà 10 milioni di euro l’anno); l’annullamento totale dei costi – quasi 20 milioni di euro – per le fondazioni politiche dei partiti europei (che non hanno alcuna ragione di esistere); la riduzione delle spese per lo staff e tutti i funzionari del Parlamento”.
Riguardo alla questione “delle missioni all’estero dell’Unione, e quindi degli eurodeputati – afferma la nota dei grillini – abbiamo chiesto riduzioni per decine di milioni di euro, ma i gruppi di Forza Italia, Pd e Ncd si sono opposti e hanno addirittura votato l’aumento delle spese per gli edifici dell’European External Action Service, confermando di essere in prima linea contro la riduzione di sprechi e spese inutili. Come da vecchia abitudine”.
A riguardo è tuttavia opportuno evidenziare che “alcune missioni sono realmente necessarie per il funzionamento delle Istituzioni, mentre altre potrebbero essere oggetto di un serio ripensamento. In attesa di questo- sostiene il Movimento 5 Stelle – rimane nelle facoltà delle singole delegazioni provare a ridurne i costi (ad esempio se una missione è davvero necessaria e prevede la presenza di cinque eurodeputati per partito politico, si può partecipare con uno solo e contribuire così alla riduzione delle spese)”.
Inoltre, in un periodo di crisi e austerità, il Movimento 5 Stelle “si è battuto contro l’aumento del 2,4% degli stipendi per oltre 50.000 funzionari europei. Una decisione davvero esemplare per un’Europa in piena deflazione. Scommettiamo che non sarà nemmeno l’ultima?”.