Bruxelles – Quello di oggi con il premier britannico David Cameron, sulle riforme dell’Ue chieste da Londra per evitare la Brexit, “sarà un dibattito aperto e franco”. La Commissione europea, assicura il suo presidente Jean-Claude Juncker in una conferenza prima del Vertice europeo che discuterà della faccenda, “vuole un accordo giusto per la Gran Bretagna”, ma l’accordo “deve essere giusto anche per gli altri 27 Stati membri”, aggiunge. Per Juncker la discussione sulla Brexit sarà affrontata “con mente aperta”, in quanto “non vogliamo che i britannici lascino l’Europa”. “Loro hanno le loro ragioni e noi le nostre, da persone ragionevoli troveremo una via d’uscita da questa complicata situazione”, ha concluso Juncker.
Anche il Parlamento “vuole che la Gran Bretagna sia membro dell’Ue, perché entrambi siamo più forti insieme”, ha assicurato anche il presidente dell’Assemblea comunitaria Martin Schulz, secondo cui però ci sono troppe questioni da chiarire bene introno al tema Brexit, innanzitutto quella secondo cui per Londra i cittadini Ue dovrebbero vivere e versare i contributi per almeno quattro anni in Gran Bretagna prima di potere accedere ai benefit sociali nel Paese. Una richiesta che, ha affermato Schulz, “dubitiamo sia accettabile”. Per il presidente si deve definire bene “cosa riguarda le regole comuni europee e cosa è puramente nazionale”.
Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, da parte sua entrando nel palazzo del Vertice dei capi di Stato e di governo, ha dichiarato che al momento le consultazioni sulla Brexit “mostrano la buona volontà di tutte le parti coinvolte”, ma questo però “ma non cambia il fatto che alcune parti della proposta sembrano inaccettabili”. “Comunque – ha concluso – se Cameron ci persuade che possiamo lavorare insieme per trovare soluzioni per tutte le quattro aree delle riforme richieste potremmo avere una possibilità di trovare un accordo in febbraio”.