Bruxelles – L’Unione europea unificherà le regole per la cybersecurity e aumenterà la cooperazione e lo scambio di informazioni tra gli Stati membri. I rappresentanti del Consiglio Ue e quelli del Paramento europeo hanno trovato un accordo politico sulla bozza di direttiva che imporrà alle aziende di trasporti e dell’energia di garantire che l’infrastruttura digitale che usano per fornire servizi essenziali, come il controllo del traffico o la gestione della rete elettrica, sia sufficientemnte forte da resistere a massicci ciberattacchi. Le regole riguarderanno anche le banche e i siti di vendite online come eBay o Amazon, i motori di ricerca e le nuvole informatiche. L’accordo è stato definito una “pietra miliare”, dal relatore per l’Aula, il tedesco Andreas Schwab (Ppe), secondo cui “il risultato che abbiamo raggiunto è ancora più importante alla luce della situazione della sicurezza dell’Europa”, che deve diventare “lo spazio online più sicuro del mondo”.
La direttiva sulla cybersecurity mira a porre fine all’attuale frammentazione dei sistemi di sicurezza informatica, al momento diversi nei 28 Stati membri, intervenendo in settori come energia, trasporti, banche, mercati finanziari, salute e di approvvigionamento idrico, in cui le aziende di servizi critici dovranno garantire che siano abbastanza robuste per resistere a attacchi informatici. Queste aziende devono anche essere pronti a segnalare gravi violazioni della sicurezza alle autorità pubbliche.
Anche alcuni fornitori di servizi Internet, come ad esempio i siti di vendita online come eBay e Amazon e i motori di ricerca, nonché i servizi cloud dovranno garantire la sicurezza delle proprie infrastrutture e riferire subito alle autorità in caso in incidenti di rilievo. Una deroga sarà concessa però alle micro e piccole imprese digitali.
Bisogna “difendere il bisogno di un approccio armonizzato alla cybersecurity, in modo tale che le imprese che forniscono servizi nell’Unione europea possano confrontarsi con un unico insieme di regole, invece di 28 diverse. Spero che questo creerà delle situazioni molto più affrontabili e opportunità per investimenti di lungo termine, oltre ad aumentare la sicurezza”, ha dichiarato Antonas Guoga del liberali Alde. “Internet non ha confini e un problema in un Paese può avere ripercussioni nel resto d’Europa. Per questo abbiamo bisogno di soluzioni comuni per la cybersecurity”, e in questo senso l’accordo raggiunto “è un importante passo in questa direzione ma non possiamo fermarci qui: dobbiamo programmare una importante partnership con l’industria nei prossimi mesi per sviluppare prodotti e servizi più sicuri”, è stato il commento del vicepresidetne della Commissione europea al Mercato unico digitale Andrus Ansip.