La Grecia nell’Euro? Probabilmente ci resterà, ma certo i toni usati dalla gran parte dei commissari europei farebbero passare la voglia di lottare per restarci anche a un santo, quando si sentono dichiarazioni dure e bellicose anche dai responsabili europei che dovrebbero quanto meno tranquillizzare i mercati, già in fibrillazione per le vicende politiche elleniche e ancor più in picchiata dopo l’abbandono della Grecia da parte di tutti. Passino i ministri dell’Economia e delle Finanze che spesso parlano guardando agli ascoltatori dei propri paesi, ma che anche tutti i più influenti commissari europei non spendano parole a sostegno della Grecia davvero sorprende.
Anche perché nel prendere determinate posizioni mostrano tutte le diverse posizioni interne all’Unione europea. “Se un membro del club non rispetta le regole, è meglio che se ne vada dal club”, aveva detto a Sky Tg24 il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, qualche giorno fa. No, “vogliamo mantenere la Grecia nell’euro e faremo tutto il possibile perché ciò accada”, ha scandito il presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker ieri sera al termine del vertice del club dell’euro. Ma al termine dello stesso incontro ha preso la parola Olli Rehn, commissario agli Affari economici e monetari. Con un breve intervento Rehn ha mostrato la diversità di vedute esistenti a Bruxelles sancendo la rottura tutta interna all’Ue. “Noi vorremmo che la Grecia rimanesse nell’Euro e tornasse a crescere con una solida finanza pubblica, ma tutto dipende dalla classe politica greca”, ha detto, scaricando in apparenza ogni responsabilità comunitaria. Una posizione netta ribadita oggi da un altro commissario europeo dal peso non certo marginale. “Il destino europeo della Grecia è nelle mani degli elettori greci. I sacrifici che gli sono richiesti sono al limite della sopportabilità, ma per loro è meglio farli restando nell’Ue”, ha detto il responsabile per il Mercato interno, Michel Barnier. Una forma un po’ più elegante, un invito a restare, ma forse neanche tanto convinto.
Viene il sospetto che la Grecia possa passare per capro espiatorio di politiche comunitarie inefficienti e inefficaci, tutte rigore e sacrifici e niente ascolto del popolo greco. La Commissione Ue, al di la delle dichiarazioni di fratellanza verso la Grecia fatte dai portavoce, invece sembra proprio rassegnata, o decisa, a lasciare il paese ellenico in balia del suo destino.
Emanuele Bonini ©Eunews.it