I “Giovani Italiani” travestiti come i candidati premier attendono l’arrivo di Monti in Commissione europea per chiedere ai politici più sensibilità alla loro generazione
Dietro le maschere di Bersani, Berlusconi, Ingroia, Grillo, Monti e Barroso erano in sette gli spiritosi ragazzi che hanno atteso, questa mattina, sotto il quartier generale della Commissione europea a Bruxelles, l’arrivo del Premier uscente Mario Monti che di lì a poco sarebbe giunto per incontrare il Presidente Barroso.
Lo slogan sull’unico striscione gioca con il bilinguismo che Bruxelles tipicamente consente. Apre con la lingua madre “Italia: un paese per giovani?” e poi subito sotto in inglese, quasi a suggerire la risposta “Italy: a country for old men?” riprendendo il titolo del film “No Country For Old Men” dei Fratelli Coen.
Il gruppo Giovani Italiani Bruxelles, lavoratori, studenti e precari residenti nella capitale belga pongono il tema “giovani e lavoro” al centro della sua attività oltre ogni schieramento politico (per questo tra le maschere comparivano leader di ogni partito). Daniel Puglisi, co – fondatore del gruppo tiene a precisare “non protestiamo contro Monti; vogliamo fare appello a tutti i candidati delle elezioni affinché migliorino le politiche per i giovani e lavorino per limitare l’emigrazione all’estero”.
Dal 2010 ad oggi sono oltre 2 milioni i giovani emigrati dall’Italia in cerca di fortuna altrove; un dato preoccupante che non solo dimostra scarsa fiducia nelle prospettive che il proprio paese può offrire, ma che non permette nemmeno di stimare un possibile rientro dei cervelli in fuga . “Ogni giovane che lascia il paese è una perdita per l’Italia. I politici italiani devono affrontare la disoccupazione giovanile e la fuga all’estero con un senso di urgenza. Speriamo che tutti i candidati alle elezioni politiche 2013 concordino sul fatto che nel nostro paese c’è un forte bisogno di misure concrete” aggiunge Puglisi.
E se l’Italia non è un paese per giovani non è nemmeno un paese per ‘bamboccioni’ – visto che, secondo i dati, il 46% dei giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni considera seriamente la possibilità di emigrare dopo aver completato gli studi. “Vorremmo, inoltre, allargare la rete e creare ‘Giovani italiani di Parigi o di New York”, ma crediamo che sia giusto iniziare da Bruxelles in quanto città politicamente importante” spiega Francesca Romana Minniti, anche lei co – fondatrice del gruppo.
Questa sera i ragazzi saranno al Bozar per assistere al dibattito tra il Presidente Mario Monti e la deputata europea Sylvie Goulard sul tema del loro libro “La democrazia in Europa” e anticipano “tenteremo di fare anche qualche domanda a Monti sui temi che ci stanno a cuore.”
Aumento degli investimenti sull’istruzione e la ricerca, facilitazioni per l’accesso al credito per i giovani imprenditori, riforme per i contratti di lavoro e di stage: questi gli obiettivi sui quali lavorare nell’attesa del primo vero appuntamento tra giovani e autorità politiche, che si terrà al Parlamento europeo nel mese di marzo.
Loredana Recchia