Bruxelles – Crocchette contenenti la metà della quantità di carne dichiarata sull’etichetta, solfiti utilizzati per fare carne macinata dall’aspetto più fresco e pollo venduto come carne di vitello nei kebab sono solo alcune delle pratiche ingannevoli svelate nel nuovo rapporto di Beuc, l’ Associazione europea dei consumatori, “Primo piano sulla carne che mangiamo – I consumatori vogliono etichette oneste“, pubblicato oggi.
I consumatori non hanno altra scelta se non fare affidamento sulle etichette degli alimenti per aiutarsi ad avere informazioni nelle loro decisioni di acquisto. Tuttavia, le etichette dicono davvero la verità su i prodotti a base di carne come hamburger, salsicce e carne di maiale? Sembra che molte volte non sia così. Sulla base di test effettuati da sette organizzazioni nazionali aderenti a Beuc nel corso degli ultimi mesi, il rapporto rivela che gli alimenti a base di carne non sono sempre all’altezza delle aspettative dei consumatori, e che spesso le etichette sono deliberatamente fuorvianti.
In Italia le ricerche fatte da Altroconsumo hanno rivelato che vendere pollo o tacchino al posto del vitello nei kebab è una pratica ordinaria. Ve su venticinque dei kebab “di vitello” analizzati in Spagna contenevano pollo, in sei caso oltre il 60%, mentre in Italia in alcuni casi il vitello non c’era per niente, ma si trattava di solo tacchino.
Monique Goyens, direttore generale del Beuc, spiega che “i consumatori dovrebbero essere in grado di fidarsi dell’etichetta posta sul cibo che acquistano. Se vogliamo davvero ricostruire la fiducia nella carne, gli Stati membri dell’UE devono rinforzare i controlli e assicurarsi che le etichette siano complete e accurate”. Chi ad esempio vuol comprare carne bovina fresca al 100% può sentirsi ingannato nello scoprire additivi nella lista degli ingredienti.
“Inoltre, i consumatori che acquistano arrosto di maiale o salsicce alla griglia – dice ancora Goyens – dovrebbero poter sapere dall’etichetta quanta carne realmente contengono. Nessuno vuole comprare l’acqua per il prezzo della carne”.
Beuc ha dunque elaborato una serie di raccomandazioni, tra cui controlli in materia di additivi utilizzati nei prodotti a base di carne che devono essere intensificati, e sottolinea che un giro di vite sulle frodi alimentari deve rimanere ai primi posti dell’agenda dell’Ue.