Concessi senza l’ok di Bruxelles, chiesti chiarimenti
“Dubbi” sulla loro compatibilità con le regole comunitarie
Italia sotto inchiesta per gli aiuti di stato negli aeroporti della Sardegna. La Commissione europea ha avviato un’indagine per vedere se il sostegno pubblico a favore dei gestori aeroportuali degli scali di Cagliari, Alghero e Olbia. A Bruxelles si teme che l’assistenza economica possa procurare ai beneficiari “un indebito vantaggio economico” rispetto ai loro concorrenti. L’esecutivo comunitario lavora sulla notifica di compensazioni depositata dall’Italia nel 2011: nel testo presentato a Bruxelles si precisa che il periodo d’applicazione del regime compensatori è il 2012-2013, biennio in cui l’Italia – per “sostenere lo sviluppo dei servizi di trasporto aereo fra la Sardegna, l’Italia continentale e il resto d’Europa” – garantisce rimborsi e premi per selezionare compagnie aeree in grado di garantire un certo flusso di passeggeri.
Da un prima analisi sembra che l’Italia abbia già attuato tale regime, in aperta violazione delle norme comunitarie. Il trattato sul funzionamento dell’Ue impone infatti che l’obbligo per gli Stati membri di ottenere l’autorizzazione della Commissione europea prima dell’esecuzione di qualsiasi progetto di aiuto di Stato. Il nostro paese, dunque, non avrebbe aspettato il via libera di Bruxelles. Se poi si configurasse anche la distorsione del mercato, allora l’infrazione sarebbe duplice. Per la Commissione europea a rendere ancora tutto più sospetto l’assenza di bandi di gara per la selezione degli operatori. Gli aeroporti avrebbero quindi beneficiato di aiuti senza rispettare le condizioni previste per riceverli. La Commissione nutre inoltre “dubbi” sulla compatibilità della misura adottata a favore dei vettori aerei con le specifiche norme sugli aiuti di Stato del settore dell’aviazione, e invita l’Italia a presentare elementi per una valutazione esaustiva del caso.