Bruxelles – Combattere la povertà infantile dovrebbe essere uno degli obiettivi specifici dell’agenda Europa 2020. Lo ha chiesto la commissione per gli Affari sociali del Parlamento, approvando a larga maggioranza (42 voti favorevoli, 6 contrari e 3 di astensione), la relazione di Ines Cristina Zuber, del gruppo della Sinistra unita Gue. La lotta alla povertà è uno dei 5 target della strategia comunitaria, ma i deputati chiedono che il contrasto a quella infantile venga specificato come sub-target.
Nel 2013, secondo l’Eurostat, 26,5 milioni di bambini erano a rischio di povertà e di esclusione sociale tra i Paesi membri. Per questo motivo i deputati, con un parere alla Commissione europea, hanno proposto un piano per assicurare un welfare più efficiente fornendo: un migliore accesso ai servizi sanitari, una nutrizione certa, assicurare alloggi sicuri per i bambini abbandonati che non dispongono di una casa e garantire una valida educazione che coinvolga numerose attività ricreative.
La disoccupazione si intreccia con la realtà della povertà infantile, anzi nella maggior parte dei casi la prima è causa della seconda, sottolineano i membri della commissione per gli Affari sociali. per questo affermano che è necessario che l’Ue prenda provvedimenti anche per i genitori che non possiedono un lavoro. La relazione Zuber si è focalizzata in particolare sui bambini che non hanno una casa fin dalla nascita. E’ fondamentale, a suo avviso, incentivare il processo di adozione, i ragazzi hanno bisogno di crescere in un nucleo famigliare. L’orfanotrofio deve essere solo l’ultima spiaggia.