Bruxelles – Se necessario la Nato “è pronta a dispiegare le forze in Turchia”, dove si è vista “una problematica escalation di azioni militari russe”. L’avvertimento arriva dal segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, dopo le denunce di Ankara, secondo cui Mosca avrebbe violato lo spazio aereo turco. Violazioni “inaccettabili”, le ha definite Stoltenberg, garantendo che la Nato “seguirà da vicino la situazione” ed “è pronta a difendere i suoi alleati, Turchia compresa”.
A margine della riunione dei ministri della Difesa della Nato a Bruxelles, Stoltenberg ha spiegato che l’Alleanza Atlantica “continuerà nei prossimi giorni a valutare attentamente gli sviluppi in Siria”. Ma la Russia, dal canto suo, deve “smettere di bombardare gli oppositori di Assad” usando l’Isis come scusa e “iniziare a dimostrare un atteggiamento costruttivo e collaborativo”, ha chiesto il segretario generale Nato. In Siria “nel lungo termine non esistono soluzioni militari”, ma solo “una soluzione politica negoziata alla questione siriana” ha aggiunto Stoltenberg.
Intanto anche la Gran Bretagna aumenta il pressing su Mosca annunciando che Londra invierà un centinaio di soldati in Paesi baltici: “Un piccolo numero di soldati” nell’ambito di misure per rassicurare gli alleati, ha dichiarato il ministro della difesa britannico, Michael Fallon a Bruxelles. Secondo i media britannici, si tratterebbe di un centinaio di truppe. Il progetto però contribuisce ulteriormente all’escalation di tensione tra la Nato e Mosca. “Qualsiasi piano di avvicinamento delle infrastrutture militari della Nato alla Russia porterà ad una risposta reciproca per ristabilire la necessaria parità”, ha avvertito il portavoce del Cremlino.
Secondo il Segretario della Difesa degli Stati Uniti Ashton Carter, l’atteggiamento della Russia è controproducente e non farà altro che portare “conseguenze negative per la Russia” che “nei prossimi giorni subirà delle perdite” in Siria. Carter ha spiegato che la Nato “deve tenere d’occhio il comportamento di Mosca” e che gli Usa non coopereranno con la Russia finché il paese continuerà a portare avanti una strategia che non aiuta la stabilizzazione del Medio Oriente.
Sull’Afghanistan invece, ha spiegato Stoltenberg, “ci stiamo preparando a prendere decisioni sul futuro” dell’operazione Nato. L’Alleanza Atlantica rimarrà in Afghanistan, ma con modalità ancora da definire. “Continueremo a supportare le forze afghane, valutando costantemente la situazione della sicurezza e le capacità delle forze locali”, ha aggiunto Stoltenberg “e in base a quanto osservato decideremo come procedere”.
Nel corso della riunione sono state prese decisioni in merito all’irrobustimento della Forza Intervento Rapida, una forza di primo intervento in grado di essere dispiegata in qualsiasi parte del mondo nel giro di cinque giorni: “Passerà a 40.000 truppe, il doppio di quelle attuali”, ha fatto sapere Stoltenberg, “con brigate ‘punte di lancia’ disponibili in 48 ore”. A questo si aggiunge l’aumento della presenza dell’Alleanza ad Est, con due nuove Unità d’Integrazione, in Ungheria e Slovacchia.