Bruxelles – Hanna Liubakova lancia l’allarme: il taglio dei fondi americani mette a rischio l’attività dell’opposizione bielorussa. La giornalista e attivista ha spiegato durante il suo intervento alla Civil Society Week del Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) come la radicale spending review operata dall’amministrazione Trump potrebbe portare alla chiusura tra le altre dell’influente Radio Free Europe, emittente da 47 milioni di ascoltatori a settimana attiva nell’Europa Orientale. Liubakova si è comunque mostrata ottimista sul fatto che l’Unione europea possa subentrare almeno in parte all’aiuto finanziario a stelle e strisce, salvando l’emittente e molte delle attività dell’opposizione in esilio.
La stessa giornalista si trova dal 2020 in Lituania, oltre a svolgere l’attività di non-resident fellow al think tank Atlantic Council di Washington. “Quello non l’hanno ancora chiuso”, ha scherzato. A Minsk è stata condannata in contumacia a 10 anni di carcere per quattro diverse accuse di “estremismo”. Liubakova ha poi illustrato la situazione della libertà di stampa e d’informazione in Bielorussia. Nel Paese ci sono almeno 40 giornalisti incarcerati. Oltre 5mila pagine, incluse quelle di molti tra i principali media occidentali, non sono visibili online. La pubblicazione di materiale sgradito al governo o anche un semplice commento sui social possono portare a un processo e al carcere. È però proprio dai social che la popolazione riesce ad accedere ai contenuti dell’opposizione: grazie all’utilizzo di Vpn i loro video su Youtube e (forse sorprendentemente) Tik Tok vengono visti da milioni di persone nel Paese.
La leader di questo movimento è Sviatlana Tsikhanouskaya, una presenza conosciuta nelle istituzioni europee e in particolare al CESE. “Facciamo spesso degli eventi di sensibilizzazione con lei e, sebbene la Bielorussia oggi non possa essere un Paese candidato, cerchiamo di realizzare iniziative concrete per coinvolgerne la popolazione, specialmente la parte più giovane”, ha spiegato il presidente del Comitato Oliver Röpke. “Il mio sogno è che la Bielorussia sia un giorno parte della grande famiglia europea, che i miei compatrioti abbiano la possibilità di scegliere”, ha concluso Liubakova.