Roma – Si è conclusa oggi la visita in Sicilia dei dodici europarlamentari della commissione Sviluppo regionale, recatisi nell’Isola per verificare l’utilizzo dei fondi strutturali europei 2007-2013 e la programmazione per il periodo 2014-2020. Al termine del tour – che ha toccato Catania, Modica, Piazza Armerina ed Enna – la delegazione ha lasciato alle autorità locali la raccomandazione di “raddoppiare gli sforzi per spendere bene i fondi di coesione”.
È stato il capo missione, il francese Younus Omarjee (S&D), a indicare la necessità di migliorare la capacità e l’efficacia della spesa, puntando sulle “grandi potenzialità che la Sicilia ha” in campo economico, a suo avviso legate “alla dimensione marittima e portuale e alla possibilità di crescita verde, a basso consumo energetico e a basse emissioni”.
La deputata europea del Pd Michela Giuffrida, che ha spinto perché si organizzasse la visita, ritiene che la Sicilia, per utilizzare al meglio le risorse comunitarie, necessiti “di procedure semplificate e di puntare sui fondi diretti, bypassando quelle trafile che spesso sono un ostacolo insormontabile” alla realizzazione degli investimenti.
Molto critica la sua collega Rosa D’Amato (M5S), soprattutto in merito alla capacità di spesa dei fondi relativi alla scorsa programmazione. La pentastellata ha ricordato che “la dotazione iniziale del Fesr Sicilia 2007-2013 era di ben 6,5 miliardi di euro, poi ridotti a 4,3 miliardi per manifesta incapacità di spesa del governo regionale precedente”. In effetti, il taglio era stato deciso da Palazzo Chigi, che lo scorso anno ha ridotto la quota di cofinanziamento nazionale per le Regioni che manifestavano ritardi nella gestione dei programmi. A poco più di 3 mesi dal 31 dicembre – termine dopo il quale non potranno più essere utilizzate le risorse residue – “ci sono circa 1,3 – 1,5 miliardi di euro ancora da spendere”, ha concluso D’Amato mostrandosi scettica sulla possibilità che l’obiettivo venga centrato.
Durante i tre giorni della visita, gli eurodeputati hanno avuto modo di osservare anche l’impatto dell’emergenza immigrazione. A tal proposito, Omarjee ha voluto sottolineare che “tutta la delegazione è rimasta colpita dalla capacità dei siciliani e degli attori politici locali di rispondere all’attuale crisi legata all’accoglienza dei rifugiati”. Per questo, ha garantito, tornando a Bruxelles “lavoreremo a stretto contatto con la Commissione europea” perché “i fondi di coesione siano sempre più utilizzati anche per aiutare regioni come la Sicilia a prendersi carico dei migranti che arrivano sull’Isola”. Obiettivo, quest’ultimo, che tuttavia non rientra tra quelli propri dei fondi strutturali europei, i quali invece dovrebbero essere destinati a garantire sviluppo economico per far avanzare le aree più arretrate dell’Unione.