Bruxelles – Con la digitalizzazione della pubblica amministrazione e la diffusione e lo sviluppo delle piattaforme di comunicazione online, la posta cartacea in Europa è ormai diventata una specie in via di estinzione. A costatarlo nella maniera più dura è stata la Danimarca: dopo quattrocento anni di gestione della corrispondenza, il servizio postale nazionale Postnord ha annunciato questa mattina (6 marzo) che non invierà più alcuna lettera dall’inizio del prossimo anno, focalizzando i propri sforzi sui pacchi dei danesi.
Kim Pedersen, direttore esecutivo di Postnord, ha dichiarato che “per poter creare un servizio sostenibile, dobbiamo adattarci, e sfortunatamente questo vuol dire che dobbiamo dire addio a molti nostri colleghi.” La compagnia, che non riesce più a sostenere i costi di mantenimento della posta, si è vista costretta a rimuovere più di 1500 cassette postali e a licenziare 1500 addetti: dal 2000 al 2024 il flusso di lettere nel Paese è infatti crollato del 90 per cento. Anche il servizio tedesco Deutsche post ha già annunciato il licenziamento di 8000 addetti, mentre il digitale minaccia anche la britannica Royal mail, che sta valutando di inviare le lettere a giorni alterni, nel tentativo di contenere le perdite.
Lo scorso anno, all’interno dell’iniziativa di liberalizzazione intrapresa dal governo danese, Postnord è stata sollevata dall’obbligo di farsi carico del servizio postale universale, e questo ha aperto la strada alla decisione di oggi. Destino questo che potrebbe essere riservato anche a Poste italiane: lo scorso settembre l’amministratore delegato Matteo Del Fante ha dichiarato che ci sarebbero le condizioni affinché Poste Italiane decida di non rinnovare il contratto che la vincola al servizio universale. Dichiarazione che non sembra del tutto sorprendente se si considera che nella sola provincia di Torino in quindici anni la corrispondenza è calata del 60 per cento.