Bruxelles – Schemi di prestiti particolari e finanziamenti agevolati per le famiglie a basso reddito e cittadini in difficoltà economica ma con necessità di cambiare la propria automobile. E’ l’idea della Commissione europea, che invita gli Stati membri a elaborare modelli di leasing sociali per permettere anche a quanti si trovano alle soglie della povertà, oltre 71 milioni in tutta l’Ue, di poter acquistare un’auto elettrica. La singolare iniziativa è contenuta nel piano d’azione per il futuro dell’auto messo a punto dall’esecutivo comunitario.
Nell’idea di Bruxelles, programmi di leasing sociale “possono sostenere una mobilità pulita e accessibile per i consumatori meno avvantaggiati, dando al contempo una spinta diretta alle vendite di veicoli a zero emissioni“. Per rispondere a questo obiettivo l’esecutivo comunitario si impegna ad adottare “nel primo trimestre del 2025”, e dunque entro fine mese, una raccomandazione sulla povertà nei trasporti. Il documento non sarà vincolante, ma intende incoraggiare i governi nazionali a varare programmi di leasing sociale per veicoli a zero emissioni nuovi e di seconda mano.
La mossa, per quanto comprensibile, rischia però di produrre un effetto boomerang. L’esecutivo comunitario sembra mancare di tatto nell’affrontare il tema della povertà e della difficoltà economica di alcune fasce di popolazione Ue. L’iniziativa per prestiti e finanziamenti mirati potrebbe essere letta come una forma di elemosina. L’esecutivo comunitario sembra anche ignorare che se ci si trova in difficoltà economiche forse la priorità potrebbe non essere l’auto, ma altre spese come magari cibo, affitto o bollette.
La Commissione comunque intende andare avanti, convinta che l’iniziativa si renda necessaria. La raccomandazione intende esortare gli Stati membri a integrare questi programmi di leasing sociale nei loro piani nazionali per la transizione, nell’ambito del Fondo sociale per il clima, così da rendere il trasporto sostenibile più accessibile a tutti.