Bruxelles – I Paesi dell’Unione europea hanno adottato oggi (5 marzo) la loro posizione sul regolamento per l’avvio progressivo dell’EES (Entry/Exit System), il sistema di gestione digitale delle frontiere esterne Ue che registrerà gli ingressi e le uscite, i dati del passaporto, le impronte digitali e le immagini del volto dei cittadini extracomunitari che viaggiano per brevi soggiorni nel territorio comunitario. “Una soluzione flessibile” e che “garantisce la sicurezza dei movimenti migratori”, assicura la presidenza polacca del Consiglio dell’Ue.
Il lancio del sistema informatico, rinviato già diverse volte dal 2017 a oggi, era stato fissato per la fine del 2024, in modo completo e simultaneo in tutti i Paesi membri. Con l’avvicinarsi della scadenza, la Commissione ha proposto ai colegislatori – Consiglio dell’Ue e Parlamento europeo – di virare però su un avvio graduale. In sostanza, l’EES sostituirà la timbratura manuale dei passaporti, registrando tutti i viaggiatori, esenti o con l’obbligo di visto, che entrano in Europa per un breve soggiorno.
I ministri degli Interni dei 27 hanno dato l’ok ad una serie di tappe di implementazione che saranno preparate nel dettaglio dall’Agenzia dell’Ue per la gestione operativa dei sistemi informatici (Eu-LISA): inizieranno progressivamente a utilizzare l’EES fino a una registrazione minima del 10 per cento dei valichi di frontiera dopo il primo mese. Per i primi 60 giorni, le Autorità nazionali di frontiera non saranno tenute a utilizzare le funzionalità biometriche. La registrazione di impronte digitali e il riconoscimento facciale dovrebbe essere integrato almeno nella metà dei valichi di frontiera dopo tre mesi dall’avvio del sistema. Fino alla fine del periodo di transizione, gli Stati membri continueranno anche a timbrare manualmente i documenti di viaggio.
Il regolamento non stabilisce una data per l’avvio della progressiva implementazione del sistema, che sarà indicata con una decisione separata della Commissione Europea una volta che la legge sarà entrata in vigore. Il ministro dell’Interno polacco, Tomasz Siemoniak, ha sottolineato che l’approccio adottato dal Consiglio consente l’implementazione graduale, ma allo stesso tempo non impedisce agli Stati membri di utilizzare il sistema EES completamente fin dal primo giorno. L’obiettivo, attraverso la raccolta sistematica dei dati biometrici dei cittadini extra-comunitari, è garantire ai Paesi Ue l’accesso in tempo reale ai dati personali di chi attraversa le frontiere europee, alla cronologia dei viaggi e alle informazioni sulla loro conformità al periodo di soggiorno autorizzato nell’area Schengen.
La posizione adottata oggi dai ministri dell’Ue è la base per i negoziati interistituzionali con il Parlamento Europeo – che non ha ancora definito la propria posizione -, che definiranno la forma finale del regolamento.