Bruxelles – I dati di Frontex sul mese di gennaio parlano chiaro. Mentre il trend generale è quello di un calo generalizzato degli ingressi irregolari in Europa, aumentano gli arrivi dalla rotta del Mediterraneo centrale, che interessa soprattutto l’Italia. Il che smentisce, almeno in parte, la retorica del governo Meloni sul calo degli sbarchi.
Come certificato dall’Agenzia Ue della guardia di frontiera e costiera (Frontex) in un comunicato pubblicato oggi (12 febbraio), durante il mese di gennaio gli ingressi illegali registrati dai Ventisette sono calati del 22 per cento rispetto a quelli dello stesso mese del 2024, attestandosi a quota 13.420.
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Il calo è stato maggiore sulla rotta balcanica, dove gli ingressi irregolari sono scesi del 66 per cento rispetto ad un anno fa (per un totale di 658 nei primi 31 giorni del 2025, soprattutto da Cina, Egitto e Turchia). Un’altra diminuzione significativa (-34 per cento) si è registrata lungo la rotta dell’Africa occidentale (quella che interessa la costa atlantica), che rimane tuttavia quella più trafficata e da sola rappresenta quasi un terzo degli ingressi non autorizzati negli ultimi 12 mesi: sono stati 4.471, principalmente da Guinea, Mali e Marocco. Meno 21 per cento anche sulla rotta del Mediterraneo orientale, dove gli ingressi si sono fermati a quota 3.491 e hanno interessato soprattutto persone provenienti da Afganistan, Egitto e Pakistan.
A crescere, invece, è stata soprattutto la rotta del Mediterraneo centrale, cioè quella che riguarda in particolar modo l’Italia: da gennaio 2024 a gennaio 2025 gli arrivi irregolari sono aumentati del 43 per cento, arrivando a 3.275. La maggior parte dei migranti che hanno usato questo corridoio provengono dal Bangladesh, dal Pakistan e dalla Siria. Una dinamica che sembra contraddire i proclami della premier Giorgia Meloni, segnando un +135 per cento degli sbarchi rispetto all’anno precedente.
Stando ai calcoli dell’Organizzazione internazionale per la migrazione (Oim), i dispersi in questo pericoloso braccio di mare sono stati 101 nel primo mese di quest’anno, mentre per l’intero 2024 la cifra sale fino a toccare le 1.692 unità.
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Altri aumenti, seppur più marginali (entrambi di 4 punti percentuali) si sono avuti sulla rotta marittima del Mediterraneo occidentale (verso la Spagna), con 843 sbarchi soprattutto di algerini, marocchini e siriani, e su quella terrestre al confine nord-orientale dell’Unione (tra i Baltici e la Polonia), dove gli ingressi irregolari segnalati sono stati 412, principalmente russi e ucraini.
Numeri alla mano, gli attraversamenti delle frontiere sono stati in realtà maggiori rispetto agli oltre 13mila ingressi. Questo perché ci sono stati anche 2.515 movimenti in uscita verso il Regno Unito, attraverso la Manica, che corrispondono ad un -22 per cento su base annua.