Bruxelles – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il re Abdullah II di Giordania hanno siglato un nuovo partenariato strategico tra Bruxelles e Amman. Un accordo che – viste le ombre comparse nel rapporto con Israele a causa della guerra a Gaza e in Libano – certifica che in questo momento il Paese sulla sponda orientale del fiume Giordano è il partner più affidabile dell’Unione europea in Medio Oriente.
L’Ue ha messo sul piatto un pacchetto finanziario da 3 miliardi di euro in 3 anni, dal 2025 al 2027. Circa un miliardo in assistenza macrofinanziaria, 1,4 miliardi in investimenti e 640 milioni in sovvenzioni. “Un aumento significativo che riflette l’urgenza e la portata delle sfide in Medio Oriente”, ha affermato von der Leyen, sottolineando il rafforzamento di una relazione già solida, fondata su un accordo di associazione ultraventennale. Per la leader Ue “la Giordania è un partner fondamentale per l’Europa in Medio Oriente e nel Mediterraneo, in quanto pilastro della stabilità regionale”.
L’accordo è strutturato su cinque pilastri fondamentali: relazioni politiche e cooperazione regionale; sicurezza e difesa; resilienza economica, commercio e investimenti; capitale umano; Migrazione, protezione e sostegno ai rifugiati. E – per dirla con von der Leyen – “si concentra su tre obiettivi principali: sostenere la stabilità della Giordania, contribuire alla visione di modernizzazione politica, economica e amministrativa di Re Abdullah II e promuovere la resilienza economica”.
In cambio del supporto alle casse del Regno, Amman si impegnerà ad attuare riforme strutturali che favoriscano crescita e occupazione. L’obiettivo è quello di una crescita sostenibile, con investimenti in settori chiave come le tecnologie digitali, l’energia verde, il turismo sostenibile, l’industria mineraria, fertilizzanti e prodotti farmaceutici. L’accordo prevede inoltre “un’attenzione particolare” all’aumento della presenza di investitori europei.
L’Ue continuerà a sostenere l’esercito giordano attraverso il Fondo europeo per la pace (Epf), e i due partner rafforzeranno la cooperazione nella lotta al terrorismo, alle minacce ibride, al traffico di droga e alla criminalità organizzata. L’altro punto – ben presente nella sfilza di partenariati strategici firmati dalla Commissione europea con Paesi del Mediterraneo – riguarda la “cooperazione in materia di gestione delle frontiere, lotta al contrabbando e traffico di esseri umani”.
In Giordania ci sono più di 2 milioni di rifugiati palestinesi e circa 700 mila siriani. Oltre a iracheni, yemeniti e rifugiati da altri Paesi della regione. Il piccolo regno con poco più di 10 milioni di abitanti è di fatto il secondo Paese al mondo per presenza di rifugiati rispetto alla popolazione ospitante. Bruxelles e Amman “rafforzeranno la cooperazione sulle soluzioni durature per i rifugiati, compresi i percorsi complementari per la protezione e i rimpatri sicuri, volontari e dignitosi, anche in collaborazione con le agenzie internazionali”, si legge in una nota della Commissione.