Bruxelles – La Francia chiede all’Ue di rivedere l’entrata in vigore delle norme sull’impronta ambientale aziendale e di rinviare “sine die” i nuovi obblighi per le grandi imprese per quanto riguarda gli impatti negativi delle loro attività sui diritti umani e sulla protezione dell’ambiente.
Lo annuncia oggi (24 gennaio) in un post su X il ministro per gli Affari europei Benjamin Haddad. “Chiediamo all’Ue di rivedere la sua direttiva sulla rendicontazione e di rinviare indefinitamente la direttiva sulla due diligence. Le nostre imprese – spiega il ministro – hanno bisogno di semplificazione, non di ulteriori oneri amministrativi. Sarò a Bruxelles questa settimana per far sentire questo messaggio”.
Nous demandons à l’UE de revoir sa directive sur le reporting et de repousser sine die la directive sur le due diligence.
Nos entreprises ont besoin de simplification, pas d’alourdissement administratif supplémentaire. Je serai à Bruxelles cette semaine pour faire entendre ce… https://t.co/xz0t2gvh2M
— Benjamin Haddad (@benjaminhaddad) January 24, 2025
L’intervento del ministro arriva dopo che il giornale on line Politico aveva anticipato ieri la notizia. “Dobbiamo concentrarci sulla legislazione che complica la vita quotidiana delle vostre aziende e rallenta la loro crescita”, ha dichiarato giovedì, riporta Politico, il ministro dell’Economia francese Eric Lombard nei suoi auguri annuali di buon anno, chiedendo una semplificazione della CSRD e il rinvio della direttiva sulla due diligence (CSDD) fino al giorno in cui ‘sarà semplificata’.
A novembre, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato che l’esecutivo Ue avrebbe rivisto e semplificato le norme che impongono obblighi di comunicazione alle imprese: la CSRD, la CSDD e la tassonomia, che classifica le attività economiche in base al loro impatto ambientale e climatico. La Commissione europea dovrebbe presentare questa revisione, nota come omnibus, il 26 febbraio.