Dall’inviato a Strasburgo – A pochi giorni dal contestato insediamento di Nicolas Maduro per il suo terzo mandato come presidente del Venezuela, il Parlamento europeo torna ad alzare la voce contro il “tentativo illegale di rimanere al potere con la forza” da parte del leader chavista. In una risoluzione adottata oggi (23 gennaio) con 374 voti a favore, 53 contrari e 163 astensioni, Strasburgo ha chiesto alla comunità internazionale si schierarsi incondizionatamente come “dovere morale” al fianco del “legittimo vincitore delle elezioni presidenziali” dello scorso luglio, Edmundo Gonzalez Urrutia.
Nel testo finale, è stato aggiunto un emendamento proposto da tre eurodeputati della Lega, Roberto Vannacci, Susanna Ceccardi e Silvia Sardone, con cui l’Eurocamera esprime “preoccupazione” per Alberto Trentini, cittadino italiano e volontario di un ong arrestato dalle autorità venezuelane il 15 novembre 2024 durante una missione umanitaria. “Non si hanno più notizie dal suo arresto”, sottolineano gli eurodeputati, aggiungendo che il 45enne cooperante soffre di problemi di salute e non ha con sé i medicinali. “Condanniamo la detenzione arbitraria di almeno 2.500 cittadini, tra cui diversi cittadini europei. Tutti devono essere rilasciati senza condizioni”, aveva dichiarato martedì 21 gennaio il commissario Ue per la Difesa, Andrius Kubilius, durante il dibattito all’emiciclo di Strasburgo.
Le altre modifiche al testo proposte dal gruppo dei Patrioti per l’Europa (PfE) e dai Conservatori europei (Ecr), che insistevano sul legame del Venezuela con Cuba, Russia, Cina, Iran e Corea del Nord, sono state bocciate. Così, la cosiddetta ‘maggioranza Venezuela’, il blocco di destra composto da popolari (Ppe), Ecr, PfE e da Europa delle Nazioni Sovrane che aveva appoggiato la prima risoluzione di condanna a Maduro lo scorso 19 settembre, si è sfaldato. Più della meta dei Conservatori – compresa la delegazione di Fratelli d’Italia – e la quasi totalità dei Patrioti si sono sfilati, mentre il Ppe è rimasto compatto insieme ai socialisti e ai liberali a sostegno del testo.
Contrari anche gli eurodeputati della Sinistra europea, mentre i Verdi si sono astenuti. Danilo Della Valle, eurodeputato del Movimento 5 Stelle, aveva criticato la posizione Ue in Aula, sostenendo che “dare patenti di democrazia o riconoscere presidenti farlocchi che si autoproclamano da Bruxelles o da Washington non farà che allontanare il Venezuela dalla pace”.
Nel condannare “con la massima fermezza l’usurpazione della presidenza” da parte di Maduro, l’Eurocamera ha riconosciuto Urrutia (che insieme alla leader dell’opposizione Maria Corina Machado è stato insignito proprio dal Parlamento europeo del premio Sakharov per la libertà di pensiero) come legittimo vincitore delle elezioni. Per questo gli eurodeputati esortano il regime a revocare il mandato di arresto “ingiustificato” emesso nei confronti di Urrutia e a pubblicare i verbali elettorali dello scorso 28 luglio. Che proverebbero la sconfitta di Maduro: “Secondo le copie pubblicamente disponibili dei registri elettorali, Urrutia ha ottenuto una grande maggioranza di voti”, ha affermato ancora Kubilius in Aula.
Nella risoluzione, l’invito inoltre a Bruxelles ad estendere e rafforzare ulteriormente le sanzioni in vigore contro Caracas, colpendo lo stesso Maduro, la sua cerchia ristretta e le loro famiglie, il presidente dell’Assemblea nazionale, Jorge Rodríguez, e il ministro della Difesa, Vladimir Padrino López. E “tutti i responsabili delle violazioni dei diritti umani e dell’affermazione illegittima dell’autorità, dell’usurpazione delle funzioni ufficiali e della repressione in Venezuela”.