Bruxelles – Il meccanismo che la Commissione europea sta immaginando per la redistribuzione dei migranti sia “permanente e obbligatorio”. A chiederlo sono il presidente francese, François Hollande e la cancelliera tedesca, Angela Merkel che, dopo un colloquio telefonico hanno deciso di inviare, già oggi ai vertice dell’Ue “proposte comuni per organizzare l’accoglienza dei rifugiati e una ripartizione equa in Europa” ma anche per “rinforzare il sistema di asilo europeo, assicurare il ritorno dei migranti irregolari nei loro Paesi di origine e portare il sostegno e la cooperazione necessaria ai Paesi di origine e di transito”, spiega una nota diffusa dall’Eliseo.
Il meccanismo “in vigore oggi non basta più”, ha specificato Hollande parlando ai giornalisti all’Eliseo, al termine di un incontro bilaterale con il premier irlandese, Enda Kenny. “Non bisogna rimanere alle emozioni – ha aggiunto il presidente – a questo bambino di tre anni, la sua famiglia… io penso alle vittime che non sono mai state fotografate, che sono ignorate. E a quelle future, se non facciamo niente. Per questo è ora di agire”.
“Migliaia di vittime sono morte dall’inizio dell’anno. L’Unione europea deve agire in modo decisivo e conformemente ai suoi valori”, insistono Merkel e Hollande. “Questi uomini e queste donne, con le loro famiglie, fuggono la guerra e le persecuzioni. Hanno bisogno di protezione internazionale. Gli è dovuta. Le convenzioni di Ginevra elaborate all’indomani della guerra obbligano tutti i paesi. L’Europa deve proteggere quelli per cui è l’ultima speranza”, continua la nota dell’Eliseo.
La cancelliera ribatte anche alle parole del premier ungherese, Viktor Orban che da Bruxelles ha definito l’immigrazione un “problema tedesco” perché è lì che i rifugiati vogliono andare. “La Germania – risponde Merkel – fa ciò che è moralmente e giuridicamente dovuto. Nè di più, nè di meno”. L’emergenza profughMerkel “è un problema che riguarda tutta l’Europa” e non solo la Germania anche perché “la convenzione di Ginevra sui profughi non vale solo in Germania, ma in tutti i Paesi membri dell’Ue”.