Commissione e Consiglio Ue hanno cantine con 45.000 bottiglie
Il prezzo varia da 55 a 2,7 euro, e si scelgono a seconda dell’importanza del commensale
La Commissione europea e il Consiglio europeo hanno nelle loro cantine circa 45.000 bottiglie di vini e liquori. Una buona scorta, dedicata, per regolamento “a situazioni di rappresentanza come incontri con rappresentanti di Stati, organizzazioni internazionali o altri rappresentanti esterni”. La spiegazione insiste in particolare sulle parole “esterni” o “terzi”, forse per chiarire che non si stappa tra colleghi così, per stare in allegria, ma solo e rigidamente per lavoro. Anche se, durante le cene dei Summit europei, qualche bottiglia viene aperta pur senza ospiti stranieri. I conti, e le spiegazioni, le ha fornite Maroš Šefcovic, commissario responsabile dell’Amministrazione, rispondendo ad un’interrogazione del deputato europeo austriaco Martin Ehrenhauser, rappresentante di un partito che si batte (in maniera forse un po’ populista) per la trasparenza delle istituzioni europee.
Comunque i conti sono chiari: Commissione e Consiglio possono contare su un totale di 42.700 bottiglie di vino e 1,970 di liquori. Dovessero improvvisamente presentarsi a cena 20.000 dignitari stranieri, almeno i bicchieri sono pronti per essere riempiti.
In particolare l’esecutivo comunitario ha circa 16.500 bottiglie di vino e 935 dii liquori, (10,662 di rosso, 1,557 di bianco, 3,347 di bollicine e 935 di liquori) per un valore complessivo di 260.000 euro, quasi 16 euro a bottiglia. Šefcovic ha spiegato che il vino più costoso in cantina è stato pagato 48,9 euro, mentre il liquore più caro ben 55,77. Saranno bevande da riflessione, quando si discute con qualche capo di stato straniero (non astemio) davanti a un caminetto nelle lunghe serate invernali di Bruxelles.
Se l’ospite non è di grande riguardo invece si può attingere alla riserva delle bottiglie più economiche, che sono state pagate appena 2,78 euro. Talmente poco da far dubitare sulla qualità del prodotto. In totale, nell’ultimo anno Commissione e Consiglio hanno speso 36.000 euro in vino e, 2.300 in liquori.
Il Consiglio ha ben più bottiglie: 27.233 di vino e 1.035 di liquori vari. La scorta, si spiega, è stata arricchita poco per volta sin dagli anni ’70 del secolo scorso. La maggior parte dei vini risalgono però alle vendemmie dal 1990 al 2010. Anche qui i rossi fanno la parte del leone, con il 73% delle bottiglie, seguito dal 24% dei bianchi e solo il 3% di bollicine. Qui la bottiglia di vino più costosa vale 38 euro e la più modesta solo 4. Per ii liquori si va da un massimo di 25 euro a un minimo di 5.
Non ci sono invece dati sul Parlamento. Il deputato moralista, a quanto pare, non lo ha chiesto e dunque non gli è stato detto.
Camilla Tagino