Bruxelles – Passo dopo passo, la revisione dello status di protezione del lupo proposta dalla Commissione europea è sempre più vicina. Oggi (3 dicembre) il Comitato permanente della Convenzione di Berna sulla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa ha dato il suo endorsement: il lupo passerà da “specie strettamente protetta” a “specie protetta”. Una notizia “importante per le nostre comunità rurali e per gli agricoltori”, esulta Ursula von der Leyen.
Il via libera dall’organo direttivo composto dai Paesi parte della Convenzione del Consiglio d’Europa era stato indicato da Bruxelles come prerequisito fondamentale per la modifica della Direttiva Habitat, la legge che tutela i grandi carnivori sul territorio europeo. I 50 contraenti della Convenzione, in vigore dal 1982, hanno detto sì: l’emendamento entrerà in vigore tra tre mesi, “a meno che almeno un terzo delle Parti della Convenzione di Berna non si opponga”.
Numeri alla mano, questa mattina hanno appoggiato la modifica, oltre ai 27 Paesi Ue, Lichtenstein, Andorra, Svizzera, Norvegia, Macedonia, Serbia, Armenia, Islanda e Ucraina. Solo 5 i contrari – Regno Unito, Monaco, Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Albania, e due astenuti, Tunisia e Turchia. Sono necessari 17 contrari perché la revisione dello status di protezione del lupo non entri in vigore. Se invece si oppongono meno di un terzo delle Parti, “la decisione entrerà in vigore solo per le Parti che non si sono opposte”, precisa il Consiglio d’Europa in un comunicato. La decisione finale sarà pubblicata il 6 dicembre.
“Abbiamo bisogno di un approccio equilibrato tra la conservazione della fauna selvatica e la protezione dei nostri mezzi di sussistenza”, ha ribadito von der Leyen. La presidente della Commissione europea, ferma sostenitrice della necessità di rivedere lo status di protezione del lupo, nel settembre del 2022 ha subito un attacco in una sua proprietà nel nord della Germania, in cui era rimasto ucciso il suo pony, Dolly. Un anno dopo, la Commissione europea ha invitato le comunità locali e gli scienziati a presentare dati aggiornati sulle popolazioni di lupi e sui loro impatti: da quell’indagine è emerso non solo che i i lupi in Europa sono “notevolmente aumentate negli ultimi due decenni” – più di 20 mila esemplari – ma che “occupano territori sempre più vasti”, comportando “crescenti conflitti con le attività umane, in particolare per quanto riguarda i danni al bestiame, con forti pressioni su aree e regioni specifiche”.
Sulla base di quell’analisi, nel dicembre del 2023 la Commissione europea ha proposto di declassare lo status di protezione del lupo. Una richiesta già lanciata dal Parlamento europeo, e adottata dai Paesi membri nel settembre del 2024. La proposta di Bruxelles non è la prima a raggiungere la Convenzione di Berna. Nel 2022 ci aveva provato la Svizzera, ma senza successo.
Il prossimo passo: la modifica della Direttiva Habitat
Una volta entrata in vigore la modifica del trattato internazionale, il 7 marzo 2025, la Commissione europea potrà proporre una modifica legislativa per adattare la Direttiva Habitat, che dovrà essere adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio. In questo modo i lupi usciranno dalla cerchia ristretta dei grandi carnivori – insieme all’orso bruno, il ghiottone, lo sciacallo dorato, la lince eurasiatica e la lince iberica -, su cui vige il divieto di uccisione deliberata e di cattura, oltre che di deterioramento o distruzione dei loro siti di riproduzione e di riposo in tutti i territori dell’Ue.
In sostanza, con il declassamento dello status del lupo a “specie protetta”, agli Stati membri saranno concesse maggiori flessibilità per “affrontare i casi più difficili di coesistenza tra lupi e comunità negli Stati che ne hanno necessità”. Più spazio per catture a abbattimenti, comunque già consentite dalla stessa direttiva Habitat, che – quando non bastano le misure di prevenzione o di riduzione dei rischi di predazione – prevede la possibilità di agire in deroga agli obblighi sui grandi carnivori.
“Gli investimenti in adeguate misure di prevenzione dei danni rimangono essenziali per ridurre la predazione del bestiame”, ha precisato la Commissione europea in una nota, assicurando che “continuerà ad aiutare gli Stati membri e le parti interessate nella progettazione e nell’attuazione di tali misure attraverso finanziamenti e altre forme di sostegno”. D’altra parte, il Wwf ha ricordato con un comunicato che “l’Ue consente già una gestione responsabile dei lupi, compreso l’abbattimento se necessario“, e denunciato una “decisione motivata politicamente e apparentemente influenzata da ragioni personali”.
Important news for our rural communities and farmers.
The Bern convention has decided to adjust the protection status of wolves.
Because we need a balanced approach between the preservation of wildlife and the protection of our livelihoods
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) December 3, 2024