Bruxelles – Il sostegno agli investimenti per le imprese sociali e le microimprese in Italia e Spagna è l’obiettivo del nuovo accordo tra il Fondo europeo per gli investimenti (Fei), parte del gruppo Bei (Banca europea per gli investimenti), e l’italiana Banca Etica.
La garanzia Fei da 164 milioni di euro a Banca Etica contribuirà a sostenere investimenti nell’economia reale per oltre 200 milioni, con il sostegno del programma InvestEU, che si occupa di investimenti nell’Unione europea. Eventuali perdite, fino a 18 milioni, saranno coperte dalla stessa garanzia.
“Questo accordo consolida ulteriormente la collaborazione tra il Gruppo Bei e Banca Etica, con una visione comune: sostenere un’economia che metta al centro le persone e l’inclusione sociale“, dichiara Gelsomina Vigliotti, Vicepresidente della Bei.
Continua Vigliotti: “Vogliamo creare le condizioni affinché ogni imprenditore, a prescindere dalle risorse di partenza, possa accedere a finanziamenti a condizioni favorevoli per poter investire nel proprio futuro. Il nostro obiettivo è quello di promuovere un ecosistema più equo, giusto e accessibile a tutti”.
Oltre mille imprese, secondo le stime Fei, potrebbero essere beneficiarie dei crediti derivanti da questo accordo, soprattutto piccole e medie imprese (Pmi), le società a media capitalizzazione (Mid-cap), le microimprese e le imprese sociali. Il focus è su progetti che promuovono la sostenibilità ambientale, oltre a iniziative culturali, creative e di formazione.
Banca Etica conferma il proprio impegno per una finanza etica, nelle parole della presidente Anna Fasano: “Attraverso questi accordi Banca Etica rafforza la sinergia con il Fei e con la Bei che, da diversi anni, ci riconoscono uno specifico know-how nel fornire credito all’economia sociale. Banca Etica potrà dunque erogare risorse aggiuntive a condizioni agevolate alle imprese virtuose capaci di generare un forte impatto positivo per la collettività”.
La cooperazione tra Bei e Banca Etica ha già avuto un suo precedente a luglio, con un accordo per 60 milioni di euro che riguardava la promozione dell’integrazione nel mondo del lavoro e migliori servizi per i rifugiati, la semplificazione dell’accesso al credito a imprese guidate da donne e il sostegno a progetti realizzati nelle regioni di coesione.